Si parla con assidua continuità dei cambiamenti climatici che riguardano il nostro pianeta e, a tal proposito, non mancano gli aggiornamenti relativi al Nord Europa, ovvero alla porzione più esposta a Settentrione del Vecchio Continente. Secondo gli esperti, infatti, si tratta di un’area territoriale ad alto rischio gelo nei prossimi anni: a rivelarlo sarebbero stati alcuni fattori riscontrati dagli studiosi, che sono stati spiegati nel dettaglio da Ingv Ambiente sulla sua pagina Facebook, riprendendo le statistiche emerse nella ricerca condotta da Nature Geoscience.
“La circolazione nell’Oceano Atlantico, alla base della Corrente del Golfo (il sistema meteorologico che porta un clima caldo e mite in Europa) è al suo livello più debole considerando l’ultimo millennio e il cambiamento climatico ne è la causa più probabile – si legge nella nota diramata a mezzo social –. Questo è quanto riportato da un recente studio che ha visto la collaborazione di scienziati irlandesi, britannici e tedeschi”. Rappresentanti, questi ultimi, proprio dell’area geografica in questione, che nei prossimi anni potrebbe essere bersagliata dal fenomeno.
NORD EUROPA A RISCHIO GELO: “ARRIVERANNO ANCHE ONDATE DI SICCITÀ”
Nord Europa a rischio gelo, dunque, e le certezze ricavate dai ricercatori provengono direttamente dall’analisi di carote di ghiaccio o sedimenti oceanici risalenti a molte centinaia di anni fa. Come riporta Ingv Ambiente, un ulteriore indebolimento della Corrente del Golfo arriverebbe a causare una quantità ingente di tempeste sul Regno Unito, oltre a inverni più rigidi e duraturi e a un incremento tangibile delle ondate di calore e di siccità in tutto il Vecchio Continente. Per addentrarci più nel tecnico (e, per questo, ci affidiamo nuovamente alle parole di Ingv Ambiente), la Corrente del Golfo è caratterizzata da venti che riescono a dare origine a un clima mite e umido in Irlanda, nel Regno Unito e in altre parti dell’Europa occidentale. Tuttavia, secondo quanto emerso dallo studio, essa finirà per indebolirsi ulteriormente, qualora il riscaldamento globale dovesse continuare ad aumentare, e potrebbe ridursi dal 34% al 45% già entro la fine di questo secolo. Un’instabilità che, alla fine, si cronicizzerebbe, lasciando l’Europa Settentrionale per sempre in questa situazione, che, col tempo, non potrà che peggiorare.