Norma Martelli e l’amore per Nicola Piovani: il matrimonio e due figli
Norma Martelli è la moglie e compagna di vita di Nicola Piovani, il celebre compositore italiano vincitore del Premio Oscar per le musiche del film “La vita è bella”. Un grande amore quello nato tra i due che condividono, da sempre, la passione per il mondo del cinema e della musica. La moglie di Nicola Piovani, infatti, è una attrice e regista che in passato si è fatta notare ed apprezzare interpretando il film dei fratelli Taviani “La notte di San Lorenzo“ e un ruolo nella pellicola di Giuseppe Tornatore “Stanno tutti bene” nel 1990. Che dire due film degni di nota quelli in cui ha partecipato la Martelli che è felicemente sposata da tantissimi anni con l’autore di numerose colonne sonore per il piccolo e il grande schermo.
Dal loro amore sono nati anche due splendidi figli che però hanno deciso di intraprendere percorsi completamente differenti rispetto a quelli dei genitori. I figli di Nicola Piovani e Norma Martelli, infatti, studiano ingegneria e fisica.
Norma Martelli, la moglie di Nicola Piovani: “dare voce agli ultimi”
L’attrice e regista, in una vecchia intervista rilasciata a Stampacritica.it, si è soffermata sull’importanza di dare voce a chi non ha voce. Norma Martelli ha sottolineato quanto sia importante e fondamentale prestare attenzione agli ultimi e ai dimenticati. “Molto spesso gli ultimi la parola se la prendono con tale coraggio, che a noi non resta che imparare e possibilmente amplificare quelle voci. Scrivere un testo sui diritti umani e sui diritti delle donne in particolare, è sempre un atto doveroso che diventa spesso denuncia” – ha detto l’attrice.
La donna è anche mamma di due splendidi ragazzi di cui però si conosce davvero poco. Non è dato sapere neppure il loro nome e in rarissime occasioni il padre Nicola Piovani ha parlato di loro. Una volta, intervistato da Vanity Fair, il compositore e direttore d’orchestra si è sbottonato parlando proprio dei figli: “il fatto che non siano musicisti mi aiuta a non essere un padre invadente. Parlo con loro di matematica: sono io l’allievo, l’ignorante che fatica a capire. Se facessero i musicisti mi comporterei invece in modo un po’ arrogante e saputo. Da quando i miei ragazzi sono autonomi, non ho più tanta paura della morte. Anche invecchiare l’ho accettato come un fatto naturale”.