L’ingresso ufficiale dell’Italia nell’Alleanza Europea per il Nucleare è un passo strategico per rafforzare la sicurezza energetica e accelerare la transizione ecologica. A spiegarne le ragioni è il professor Marco Ricotti, del Politecnico di Milano, nell’intervista a Sussidiario TV: ad esempio, l’Italia può così partecipare a progetti UE su tecnologie innovative, in particolare gli SMR (Small Modular Reactors), reattori compatti e sicuri, ideali per produrre energia stabile e a basse emissioni.
Dunque, l’adesione del nostro Paese rappresenta una svolta geopolitica, con l’Italia che assume un ruolo attivo mentre la Germania resta neutrale. Per Ricotti, inoltre, sta crescendo l’interesse delle nuove generazioni verso il nucleare, in particolare tra gli under 35, mentre si fa urgente la formazione di personale specializzato per sostenere la filiera italiana, seconda in Europa.
Ci sono poi grandi aziende tecnologiche come Microsoft e Google che guardano con interesse agli SMR per alimentare i propri data center. Ma Ricotti parla anche del ruolo dell’AI nella progettazione dei nuovi reattori, ma non nella loro gestione operativa. Dunque, l’ingresso nell’Alleanza è un’opportunità concreta per rafforzare la sovranità energetica nazionale e creare nuove prospettive per giovani e imprese nel settore nucleare.