Le tensioni geopolitiche stanno provocando una nuova crisi economica globale, ecco quali potrebbero essere le conseguenze per famiglie e imprese
Si avvicina l’arrivo di una nuova crisi globale, annunciata già nel periodo post pandemia con l’indebolimento delle economie e l’aumento dell’inflazione e confermata poi dopo l’inizio della guerra in Ucraina, che ha segnato un periodo di forti tensioni economiche dovute alle sanzioni, al blocco delle importazioni di materie prime e al rialzo dei prezzi dell’energia. La trasmissione Dritto e Rovescio si occuperà di analizzare questo scenario aggravato dai nuovi conflitti in corso, ora estesi anche a tutta l’area del Medio Oriente, le previsioni non sono positive.
Il fattore geopolitico sta infatti avendo un forte impatto su tutti i mercati, provocando la diminuzione degli scambi commerciali, il crollo delle borse e l’aumento dei costi di tutti i prodotti e servizi, principalmente influenzati dal prezzo del petrolio ma anche dall’annuncio di Trump sui dazi. Le ripercussioni pratiche si vedranno anche sulle famiglie e imprese, già alle prese con le fragilità dovute ai rincari generali, che fanno fatica a sopravvivere e non riescono a far fronte alle spese impreviste oltre a quelle per i beni essenziali.
Nuova crisi economica globale, i rischi di un aumento dei prezzi di beni e servizi per famiglie e imprese
Secondo le previsioni di vari analisti finanziari, è in arrivo una crisi globale che toccherà i massimi livelli nel 2026. La frenata della crescita e contemporaneamente la mancata riduzione dei livelli di inflazione, stanno infatti facendo rallentare tutte le stime. La situazione è aggravata in particolare dalle guerre in corso che stanno provocando ulteriori rialzi del prezzo delle materie prime energetiche, dai blocchi alle esportazioni causati dalla domanda in calo dovuta alle tensioni geopolitiche e dai mercati particolarmente volatili.
Per le famiglie, colpite già dalla perdita di potere d’acquisto, questo significherà la necessità di far fronte a spese impreviste, come gli aumenti delle bollette e dei beni essenziali che renderanno ancora più fragile la fascia di popolazione alla soglia della povertà. Le aziende, soprattutto le piccole imprese, come prevede saranno interessate dalla crisi con maggiori difficoltà di accesso al credito e perdita dei profitti, di conseguenza freneranno anche gli investimenti con effetti negativi sul Pil e sulla produttività.