Sono in vigore dalla giornata di ieri le nuove accise sui carburanti di benzina e diesel, ecco quanto costa oggi fare rifornimento
Le nuove accise sul carburante sono scattate nella giornata di ieri, 15 maggio 2025, e andranno a modificare sensibilmente il prezzo di benzina e di diesel. Di fatto la verde scenderà leggermente mentre aumenterà il gasolio, ovviamente con degli “spostamenti” che saranno minimi. Le nuove accise, come riferisce TgCom24 attraverso il proprio sito web, sono state introdotte nell’ambito della riforma fiscale prevista dal governo Meloni, e permetteranno di allineare la tassazione sui due carburanti, che sono ancora oggi i più utilizzati dagli automobilisti.
La quota di penetrazione delle auto elettriche è pressochè minima, mentre vanno per la maggiore gli ibridi che sono quasi totalmente alimentati a benzina o a gasolio. C’è però tutta la parte legata ai mezzi pesanti per il trasporto merci e da lavoro, che sono nella quasi totalità alimentati a gasolio di conseguenza, nonostante la transizione verso l’elettrico, al momento i due classici carburanti non sembrano ancora pronti a cedere il passo a soluzioni alternative.
NUOVE ACCISE CARBURANTI, ECCO COSA CAMBIA
Ma come cambiano le accise? Andiamo a scoprire nel dettaglio cosa è stato deciso dal ministero dell’economia in connubio con quello dell’ambiente, con la benzina che scende di 1,5 centesimi per ogni litro, mentre il diesel aumenta della stessa cifra, quindi 15 euro ogni mille litri. Si tratta solamente di un primo step di una riforma più ampia per quanto riguarda le accise, che mira a riallineare le tasse su benzina e diesel, ora in favore del secondo, nel giro di cinque anni, quindi entro il 2030.
Grazie a questo maggior introito dello stato sul gasolio, il governo potenzierà il trasporto pubblico locale, andando quindi ad intervenire con azioni mirate che possano migliorare la vita dei cittadini, cercando di indurli ad utilizzare di più i mezzi pubblici e di meno le automobili di proprietà. Si tratta di uno dei grandi problemi dell’Italia, ma anche di altre nazioni, e di recente il sindaco di Milano, Beppe Sala, aveva chiesto esplicitamente ai propri cittadini di usare di più bus, metro, tram e treni, e meno automobili, alla luce dell’inquinamento ma anche del traffico del capoluogo lombardo. La misura si inserisce anche in quadro di tipo “ambientale”, così come previsto nel PNRR, con l’obiettivo di ridurre i “sussidi ambientalmente dannosi”, che entro il 2030 caleranno di 3,5 miliardi di euro, favorendo quindi una mobilità più sostenibile.
NUOVE ACCISE CARBURANTI, “UN INCENTIVO” AD ACQUISTARE AUTO MENO INQUINANTI
Si spera quindi che qualche automobilista che oggi deve acquistare una nuova auto, possa in qualche modo farsi scoraggiare da questi aumenti, non puntando sul diesel, in favore invece di altre alimentazioni più pulite. Se è vero che i motori a gasolio di ultima generazione sono ormai da considerarsi puliti come quelli a benzina, è anche vero che in circolazione non vi sono solo auto prodotte negli ultimi anni, tenendo conto che la media del parco auto italiano è di 13 anni circa, e che il 24 per cento di tutti i veicoli sono fra l’Euro 0 e l’Euro 3, quindi i più datati e più vecchi.
Ma come cambierà quindi fare il pieno oggi con le nuove accise? In attesa che i nuovi prezzi vengano assorbiti completamente dalle pompe, come detto sopra il gasolio aumenterà di 1,5 centesimi al litro, di conseguenza ipotizzando un rifornimento classico da 20 euro, e tenendo come media un prezzo da 1,6 euro al litro, arriveremo a pagare circa 19 centesimi in più, una cifra che ovviamente non sarà insostenibile, anche se ovviamente peserà di più per coloro che macinano centinaia di chilometri ogni giorno. Triplicando la spesa e spendendo 60 euro (il costo di un pieno per molte automobili), si arriverà a spendere circa 60 centesimi in più, che potrebbe tradursi in un aumento di 2,4 euro per coloro che dovessero effettuare un pieno a settimana, per un aumento annuale di meno di 30 euro.