IN DIFESA DI MATTARELLA SCENDE ACHILLE OCCHETTO E PER L’OCCASIONE ATTACCA LA (SUA) RUSSIA
Il concetto espresso dall’ultimo leader del Partito Comunista Italiano prima del dissolvimento nei Pds, Achille Occhetto, è semplice: nello scontro a distanza tra Russia e Quirinale, la piena ragione ce l’ha il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E anzi, è la Russia – che fino a prima della caduta del Muro era considerato il “paradiso in terra” per i comunisti italiani, è da considerarsi blasfema nel leggere e commentare la storia politica d’Europa dell’ultimo mezzo secolo, se non di più.
Nasce tutto dalla polemica a distanza tra le parole del Colle proferite lo scorso 5 febbraio a Marsiglia, e le multiple risposte del Ministero degli Esteri russo con la portavoce Maria Zacharova, culminati con gli attacchi hacher contro aziende e banche in corso da questa mattina: raggiunto da “Repubblica”, Occhetto difende Mattarella contro cui Mosca aveva parlato di “parole blasfeme” in riferimento al parallelo tra gli attacchi del Terzo Reich nazista e quelli della Russia in Ucraina. «È il Quirinale ad avere ragione», spiega l’ex segretario PCI, «è Mosca ad aver proposto un falso storico» al fine di attaccare l’Europa attraverso il nostro Paese. Il falso storico e blasfemo, secondo Occhetto, non è dunque di paternità mattarelliana ma semmai dello stesso Cremlino che critica in questi giorni il Capo dello Stato, in quanto cercano di accomunare «l’Unione sovietica con la politica di Putin».
OCCHETTO A RUOTA LIBERA SU URSS, UE E MELONI. INTANTO PERÒ GLI AMBIENTI DELLA SINISTRA STRONCANO L’INTERVISTA…
Secondo Achille Occhetto le politiche URSS erano spiegabili e legittime (anche se qui in termini ideologie e falsi storici si potrebbe aprire un capitolo ingombrante, ndr) mentre è fuorviante fare paralleli con la storia del Novecento e gli scenari attuali: se da un lato è vero che l’URSS è stata attaccata dai nazisti (e anche dai fascisti italiani nella terribile campagna di Russia), si può a buona ragione ritenere un attacco bellico quello sfoderato da Mosca contro l’Ucraina dal febbraio 2022. Ebbene, secondo Occhetto, la “furbata” di Putin è quella di mettere tutto in correlazione, spiegando come l’Italia non possa dare patentini di democrazia quando a suo tempo partecipò ad attacchi militari contro un altro Paese.
Qui Occhetto difende Mattarella e spiega che dal Quirinale non si voleva porre per forza un parallelo Putin-Hitler, anche se a dirla tutta le parole del Presidente della Repubblica risultano molto chiare, «Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura». L’ex KGB secondo l’ex PCI è comunque un autocrate criminale e aggressore di guerra contro cui l’Europa deve cercare di porre un freno a tutti i costi: la debolezza dell’Europa in tal senso, sebbene fagocitata dall’imperialismo di questi ultimi anni di Usa, Cina e, appunto, Russia, deve far scattare i vari Stati Europei verso un’autonomia piena dell’Occidente da ogni tipo di guerra. Invitando Meloni a parlare meno con Trump e più con i parigrado in UE, Occhetto lancia un appello per l’unità politica di un Continente che però negli ultimi decenni ha dimostrato tutto fuorché “comunità di intenti”. Come se non bastasse, si sono scatenate le critiche a sinistra su social e blog contro la posizione anti-russa manifestata da Occhetto: all’ex leader comunista non viene perdonato l’affondo sul “falso storico” delle accuse di Mosca a Mattarella, in quanto l’Italia partecipò eccome con la Germania nazista alla campagna contro la Russia. Non solo, non viene perdonato ad Occhetto – da sinistra – la sua distanza presa dall’Unione Sovietica, pur rimanendo ferma la repulsione anti-americana come mostrato anche in quest’ultima intervista a REP alle soglie degli 80 anni.