Tocca alla p.a risarcire i proprietari vittime di occupazioni abusive in caso di sgombero tardivo: ecco cosa ha stabilito la Cassazione
Le occupazioni abusive di case, appartamenti ed edifici, sono purtroppo una questione annosa e spinosa. Da anni si discute e se ne parla per provare a trovare una soluzione, ma chiunque subisce un’occupazione ci mette anni per riavere ciò che è di sua proprietà. Se poi l’occupazione abusiva è comunale, a quel punto il contenzioso potrebbe non risolversi quasi mai.
Nonostante tali situazioni incresciose le leggi in Italia esistono, come sottolinea il portale delle Piccole Medie Imprese, leggasi Pmi. Viene citato sul sito un caso trattato di recente dalla Cassazione, che appunto fa chiarezza sulla questione delle occupazioni abusive. Cosa hanno sentenziato i giudici cassazionisti? In poche parole qualora lo sgombero arrivasse tardivamente, quindi oltre i termini che solitamente vengono stabiliti da un tribunale, toccherà alla pubblica amministrazione risarcire il proprietario dello stesso immobile, tenendo conto che a dover sgomberare gli immobili sono appunto delle persone del Comune in cui avviene appunto l’occupazione.
La Cassazione sottolinea tale situazione nell’ordinanza dello scorso 28 agosto 2025, precisamente la numero 24053, dove viene sottolineata che una esecuzione non tempestiva dell’ordinanza di sgombero “non può trovare alcuna giustificazione”, non è mai giustificata quindi.
OCCUPAZIONI ABUSIVE: COSA DICE LA CASSAZIONE
Di conseguenza – in poche parole – non si possono trovare scuse se uno sgombero non sia avvenuto nei tempi stabiliti, fatta eccezione solamente per delle cause di forza maggiore che possono essere ad esempio una calamità naturale, magari un terremoto, una inondazione, ma anche un lutto, un incidente stradale e via discorrendo.
La decisione della Cassazione ha regolato in particolare una vicenda riguardante un ex capannone industriale di proprietà di alcuni privati, che era stato occupato abusivamente. I legittimi possessori dell’immobile avevano presentato regolare denuncia a chi di dovere, ma lo stabile era stato liberato solamente 5 anni dopo la segnalazione scritta, un lasso di tempo giudicato ovviamente troppo lungo dai proprietari. Ne era così nato un contenzioso fino a che non si è pronunciato la Cassazione che ha stabilito un rimborso appunto in favore dei legittimi possessori dell’edificio.

OCCUPAZIONI ABUSIVE: PROPRIETARI DI CAPANNONE RISARCITI
Non viene precisato l’ammontare – non si sa quanto abbiano percepito – ma viene specificato che è stato calcolato tenendo conto di quanto si sarebbe potuto incassare alla luce dei mancati canoni percepiti in caso di affitto, di conseguenza, visto il lasso di tempo, immaginiamo trattasi di una bella cifra. Per fare l’esempio con un’abitazione, per un mancato sgombero dopo 5 anni e calcolando un affitto base di 500 euro al mese, parliamo di 30.000 euro.
Il sito di Pmi.it sottolinea come tale decisione sia alquanto importante tenendo conto che va a rafforzare quanto era già stato stabilito dal governo con il decreto sicurezza del 2024, che è andato a regolamentare appunto gli sgomberi prevedendo anche delle pene più severe – rispetto al precedente regolamento – nei confronti delle occupazioni abusive.
