Nelle ultime ore in Svezia è stato chiuso uno dei più noti casi di cronaca nera, oltre che uno degli eventi che hanno maggiormente colpito la socialdemocrazia scandinava, ovvero quello relativo all’assassino dell’ex premier Olof Palme. Infatti a oltre 34 anni di distanza, la Procura svedese che seguiva la vicenda ha confermato che a uccidere il politico originario di Stoccolma quel 28 febbraio del 1986, mentre stava uscendo da un cinema attorno alle 23.21, fu Stig Engstrom, il militante di estrema destra morto a sua volta suicida nel 2000. “Fu spinto da motivazioni ideologiche” è la conclusione a cui sono arrivati gli inquirenti 8aiutati anche da diverse testimonianze oculari) a proposito del grafico di colui che per le cronache locali divenne “l’uomo Skandia” per via del nome della compagnia di assicurazioni per cui lavorava e che non distava molto dal luogo del delitto, compiuto con una pistola .357 Magnum e freddando Palme alla schiena mentre si trovava in compagnia della moglie Lisbet.
CHIUSO IL CASO PALME: “FU UCCISO DA ENGSTROM PER MOTIVI IDEOLOGICI”
Da allora, come si ricorda quest’oggi, le indagini sono andate avanti seguendo diverse piste ma senza che nessuna portasse a determinare con certezza chi fosse il responsabile dell’attentato che minò non solo la stabilità del Paese scandinavo ma uccise colui che ancora adesso è ritenuto il padre della socialdemocrazia svedese e anche l’ispiratore di una serie di riforme che tutt’ora caratterizzano la nazione: dopo oltre 10mila interrogatori e una sequela di rei confessi rivelatisi dei mitomani (oltre a un presunto colpevole, successivamente scagionato), la Procura di Stoccolma ha messo la parola ‘fine’ sul caso indicando Stig Engstrom come colpevole e il cui movente sarebbe stato l’odio ideologico, senza dimenticare che non solo sapeva usare le armi ma era noto per le sue posizioni politiche vicine ai movimenti di estrema destra e per alcuni problemi di alcolismo. Nonostante questo l’ex grafico non andrà in prigione dato che si è tolto la vita 20 anni fa, all’età di 66 anni, e inoltre il caso Palme era stato riaperto solo di recente (2016) dato che larga parte dell’opinione pubblica era stanca che una tragedia del genere rimanesse insoluta, dando fiato a teorie cospirazioniste avanzate dal 1986 ad oggi.