LA SANTA MESSA IN VATICANO (DURANTE L’OSTENSIONE): IL SUFFRAGIO PER PAPA FRANCESCO
Nell’insolita cornice dell’Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro, il cardinale Matteo Maria Zuppi ha celebrato la Santa Messa in suffragio di Papa Francesco: due giorni dopo la nascita al cielo, e in attesa dei funerali solenni (previsti per sabato 26 aprile in Piazza San Pietro alle ore 10), la Conferenza Episcopale Italiana assieme al Vaticano hanno deciso di convocare la Santa Messa eucaristica mentre nella restante parte della Cattedrale prosegue l’afflusso di fedeli davanti all’ostensione della salma di Bergoglio.
Con copertura in diretta video su Tv2000, la Santa Messa in suffragio di Papa Francesco ha visto una lunga omelia scritta e comunicata dal Presidente della CEI dopo che già nelle scorse ore da Bologna aveva ringraziato Papa Francesco per la sua testimonianza di fede nella Chiesa contemporanea: «ha saputo stupire il mondo, non per protagonismo ma per liberarsi dalla tentazione di conservare».
Mentre oggi alle ore 11 è cominciata l’ostensione di Papa Francesco, dopo la traslazione in San Pietro, l’enorme afflusso di fedeli in Vaticano ha portato la Chiesa Cattolica ad organizzare una celebrazione in suffragio, con l’attesa dell’estremo saluto in arrivo sabato prossimo con i funerali solenni davanti a centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo giunti a Roma.
L’OMELIA DEL CARDINALE ZUPPI: L’INVITO A NON ABBANDONARE I CARCERATI E I DONI DI PAPA FRANCESCO ALLA CHIESA
All’inizio dell’omelia tenuta dal cardinale Zuppi all’Altare della Cattedra, un pensiero deciso dal Presidente della CEI viene riproposto pensando ad una delle ultime uscite pubbliche di Papa Francesco durante la Settimana Santa: la visita in carcere a Regina Coeli, con pochissime forze in corpo, ma senza mai derogare la sua vicinanza e pensiero agli ultimi della società.
Zuppi invita a non perdere questa “abitudine” sana della Chiesa di star vicino a deboli, fragili, indifesi e pure peccatori anche “recidivi”. L’arcivescovo di Bologna davanti alla fiumana di persone accorse per l’ultimo saluto al Papa sottolinea la grande centralità della fede “semplice” che ha saputo trasmettere in questi 12 anni di Magistero, un dono perenne per l’intera Chiesa che guarda ora al futuro Conclave.
Come del resto diceva Benedetto XVI, la fede è inscindibile dall’amore e l’Altare della Cattedra della Chiesa tiene assieme questi due elementi chiave: celebrando il suffragio di Papa Francesco – oggi e nei prossimi giorni fino ai funerali solenni – occorre ricordare i doni di umanità, semplicità e libertà profusi dal Pontefice scomparso il giorno di Lunedì dell’Angelo 2025. «Ha speso la sua vita con libertà evangelica senza supponenza e ricordando la tradizione francescana della povertà e semplicità»: così il Card. Zuppi ricorda il grande esempio che è stata la vita di Papa Francesco, «Semplice e normale, ma non per banalità o minimalismo, anzi, al contrario per comunicare ancora di più la grandezza di Dio».
Bergoglio ha chiesto alla Chiesa in questi anni di essere sempre in movimento, pellegrina e non “statica”, portando la croce di Cristo e comunicando la gioia del perdono e della misericordia: «ha messo al centro le parole di Gesù, sempre con libertà evangelica», ricorda ancora il cardinale elettore che si appresterà nei prossimi giorni a partecipare al Conclave per il nuovo Papa. Una libertà che è rivoluzionaria come la fede cattolica, come il dialogo da estendere ad ogni livello come ha insegnato Papa Francesco nello svolgere il suo magistero improntato alla pace, «Discutere insieme, oserei dire arrabbiarsi insieme, pensare alle soluzioni migliori per tutti. Molte volte l’incontro si trova coinvolto nel conflitto».