Svolta nel delitto di Garlasco: 18 anni dopo, c’è un nuovo indagato per l’omicidio Chiara Poggi. Si tratta di Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, il fratello della vittima. All’epoca dei fatti era stato sentito dai carabinieri e tra il 2016 e 2017 era stato già al centro di ulteriori indagini, sollecitate dal legale di Alberto Stasi, ex fidanzato in carcere con condanna definitiva, poi archiviate dalla procura di Pavia. Stando alle informazioni raccolte dal Tg1, è stata condotta una nuova indagine sul Dna ritrovato sotto le unghie della vittima.
Per questo approfondimento, sviluppato grazie a metodi e tecniche di ultima generazione, si potrebbe fare nuova luce sul delitto di Chiara Poggi. Infatti, i carabinieri nei giorni scorsi hanno notificato a Sempio l’avviso di garanzia, in cui lo si accusa di omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi, condannato a 16 anni di reclusione.
Sulla base delle nuove conoscenze scientifiche, i magistrati vogliono capire se Sempio era sulla scena del delitto o meno. Per questo motivo, nei prossimi giorni o all’inizio della prossima settimana, Sempio potrebbe essere sottoposto a nuovi esami e comparazioni che dovranno dare ulteriori certezze.
OMICIDIO CHIARA POGGI IN CONCORSO?
Questa nuova svolta nell’omicidio Chiara Poggi potrebbe comunque non cambiare nulla in riferimento alla posizione di Alberto Stasi, visto che la procura di Pavia non esclude che Andrea Sempio, al momento solo indagato per il delitto di Garlasco, abbia agito in concorso proprio con l’ex fidanzato della vittima.
La priorità dei magistrati al momento è verosimilmente quella di verificare l’effettivo coinvolgimento dell’amico del fratello di Chiara Poggi, che era stato prosciolto in passato con una presa di posizione del gip, che parlò di un tentativo maldestro di individuare un colpevole alternativo ad Alberto Stasi.
Quest’ultimo non ha smesso di lottare per la sua innocenza, infatti aveva presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo per l’annullamento della sua condanna, respinto poi a febbraio in quanto “manifestamente infondato“.