Omicidio Liliana Resinovich: a Quarto grado si torna a parlare del caso della 63enne di Trieste morta in circostanze misteriose nel 2021. In studio, dopo una breve parentesi di silenzio a margine della sua iscrizione nel registro degli indagati, la versione del marito Sebastiano Visintin che continua a difendersi dall’accusa di averla uccisa.
“Mai fatto del male a Lilly“, insiste il vedovo su cui, da anni, si sono addensati i sospetti dei parenti della vittima e in particolare del fratello, Sergio Resinovich, convinto che nasconda qualcosa. A fargli eco sono le dichiarazioni di Claudio Sterpin, il sedicente amante della donna che sostiene un coinvolgimento del coniuge nel delitto di Liliana Resinovich, se non nella fase esecutiva almeno in quella “preparatoria”, sicuro che Visintin sappia cosa è successo.
Omicidio Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin: “Vado avanti tranquillo”
Sebastiano Visintin dice di non temere la nuova inchiesta che lo vede indagato per omicidio nell’alveo degli accertamenti sulla morte della moglie, Liliana Resinovich, trovata senza vita nel parco dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni di Trieste il 5 gennaio 2022. Un decesso inizialmente liquidato come suicidio che ora, alla luce della seconda autopsia affidata a un gruppo di esperti guidati dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo, si incastona nel perimetro di una morte violenta.
Secondo la Procura, a uccidere Liliana Resinovich sarebbe stato proprio il marito che l’avrebbe picchiata e soffocata nello stesso luogo in cui sarebbe stata abbandonata – il cadavere contenuto in sacchi della spazzatura – lo stesso giorno della scomparsa (il 14 dicembre 2021). Non ci sarebbe, secondo gli inquirenti, un assassino ignoto. “Non voglio commentare l’indagine – ha dichiarato Visintin –, vado avanti con la mia vita tranquillo e aspetto cosa dirà la Procura“.