Mentre continuano i dubbi su Anastasiya Kylemnyk, giovane fidanzata di Luca Sacchi che secondo un testimone che avrebbe assistito alla scena dalla finestra della sua abitazione sarebbe giunta sul posto del delitto solo un minuto dopo lo sparo, emerge quanto scritto dal gip Corrado Cappiello nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due giovani arrestati, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, per i quali ha convalidato il fermo. A riportarlo è Repubblica.it: “Luca Sacchi spingeva con forza l’assalitore, facendolo cadere, quindi quello con la tuta nera gli si avvicinava esplodendo a un paio di metri di distanza un colpo che colpiva il giovane alla testa. Quindi i due rapinatori fuggivano immediatamente a bordo dell’auto sulla quale erano giunti lungo via Mommsen”, si legge. Il gip prosegue: “La custodia cautelare in carcere appare proporzionata all’entità dei gravissimi fatti ed alla sanzione che si ritiene possa essere irrogata”. Del Grosso ad alcuni amici avrebbe riferito che non era sua intenzione uccidere Luca: “Non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa”, ha spiegato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FIDANZATA ANASTASIYA INDAGATA?
La posizione della fidanzata di Luca Sacchi, Anastasiya, è attualmente al vaglio degli inquirenti e non è escluso che la giovane possa essere presto indagata. I maggiori dubbi attualmente risiedono proprio sul racconto reso dalla 24enne che attende di essere sentita nuovamente in Procura. Il questore di Roma, Carmine Esposito, ha parlato di “una vicenda drammatica e più complessa di quella che appare”. E così la tesi della rapina sfuma sempre di più per lasciare spazio a dubbi ed incongruenze che non permettono di fare chiarezza sul delitto del ragazzo. Dopo la convalida del fermo dei due ragazzi accusati di rapina e concorso in omicidio, ora si apre una nuova pista dove proprio la giovane 24enne ucraina finisce nel mirino della procura. Il dubbio di chi indaga, come spiega Il Gazzettino, è che le lacune della fidanzata di Sacchi siano in parte dettate dal tentativo di nascondere qualcosa di molto più grosso. A smentirla ulteriormente è ora anche un video delle telecamere di sorveglianza del negozio di un tatuatore: quando uno dei giovani ha premuto il grilletto, Anastasiya non era presente. Secondo la sua versione avrebbe perso i sensi e si sarebbe risvegliata quando Luca era già in una pozza di sangue, ma sarebbe tutto da confermare. Mancherebbe inoltre il colpo, forse con una bastonata, che la giovane ha raccontato di aver ricevuto alla testa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
NESSUNA RISSA, ERA LONTANA: NUOVA IPOTESI…
Una testimonianza smentisce il racconto fatto da Anastasiya Kylemnyk, fidanzata di Luca Sacchi. È quella del titolare del negozio di tatuaggi, dove la ragazza si era recata subito dopo l’omicidio del fidanzato per lavarsi le mani insanguinate per aver cercato di tamponare la ferita mortale d’arma da fuoco alla nuca del ragazzo. «È rimasta a lungo nel mio negozio, non ho notato evidenti ferite alla testa della ragazza», ha dichiarato il titolare del negozio. Nessuno a prima vista ha notato ferite alla testa dell’ucraina, che è stata soccorsa e trasferita in ospedale. Sarà uno dei punti che verranno affrontati nel nuovo interrogatorio che si terrà domani o martedì in procura. Lo rivela il Corriere della Sera, spiegando che ora non è chiaro neppure a chi sia stato strappato lo zainetto rosa, ritrovato vuoto. Il sospetto è che non ci sia mai stata una rissa, ma che Luca Sacchi sia stato ucciso a sangue freddo quando gli spacciatori avevano capito che l’affare soldi-marijuana non sarebbe andato in porto. Inoltre, Anastasiya Kylemnyk era lontana: è sopraggiunta dopo un paio di minuti. Non si può escludere che fosse stata già rapinata dello zainetto o che lo avesse il fidanzato. (agg. di Silvana Palazzo)
OMICIDIO LUCA SACCHI, FIDANZATA VERRÀ RIASCOLTATA
Anastasiya verrà riascoltata in Procura dopo quanto emerso in queste ultime ore di indagini a Roma: la sua versione non sembra reggere dopo la visione del video di sorveglianza di un vicino negozio di tatuaggi. Secondo quanto riportato da Repubblica, alle 22.50 si vede passare la Smart di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino; superano il pub John Cabot, svoltano a sinistra e fanno il giro dell’isolato, per rispuntare poco dopo. Alle 22.59 si ferma in doppia fila la Smart e poco dopo lo sparo: secondo queste immagini non ci sarebbe stato il tempo effettivo per l’aggressione della fidanzata di Luca Sacchi, con relativo inseguimento del personal trainer prima del drammatico sparo. I carabinieri hanno effettivamente ritrovato in un campo vicino la mazza da baseball con la quale, secondo la deposizione di Anastasiya Kylemnyk, lei sarebbe stata colpita da due aggressori: ma le immagini per ora la smentirebbero, anche se i contorni continuano ad essere assai poco chiari, a cominciare da quei contanti e dal possibile scambio-vendita di droga. I pm la riascolteranno ma si annoda sempre di più la vicenda attorno a quella che non pare più come una “tragica rapina” come si poteva credere.
DUBBI SULLA FIDANZATA DI LUCA SACCHI
Sono diverse e senza ancora un punto “unico” di giudizio le novità sull’omicidio del 24enne Luca Sacchi, avvenuta a Roma Appio 4 giorni fa dopo una presunta rapina dei due giovanissimi Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. Ieri il giudice per le indagini preliminari ha confermato l’arresto dei due 21enni rei confessi con Del Grosso che ha fatto sapere tramite il suo avvocato di essere dispiaciuto e sotto choc visto che non voleva uccidere ma era lì solo per la rapina. Ma le ultime ore – e anticipazioni date dai media – hanno avanzato dubbi in merito alla posizione della fidanzata di Luca Sacchi, la bellissima 25enne ucraina Anastasiya Kylemnyk: da tre anni insieme, secondo alcune novità rilevate dall’Ansa e dal Messaggero Sacchi e la fidanzata volevano acquistare della droga e per questo avrebbero avuto un appuntamento con Pirino e Del Grosso. Al momento non vi sono conferme ufficiali degli inquirenti ma le ipotesi sono comunque non escluse per provare a capire cosa realmente sia successo in quella maledetta notte tra mercoledì e giovedì scorso.
LUCA SACCHI, LA FAMIGLIA NON CI STA ALLA PISTA DELLO SPACCIO
Non solo, su Repubblica di oggi l’omicidio di Luca Sacchi vedrebbe nuovi protagonisti dentro la dettaglia ricostruzione dei fatti per ora ancora non ufficiale: «due amici di Sacchi e Kylemnyk erano con loro al pub John Cabot prima dell’omicidio, e altri due ragazzi avrebbero fatto da intermediari per l’acquisto di droga tra i quattro amici e Del Grosso e Pirino». Secondo uno degli intermediari sentiti dagli inquirenti, Simone Piromalli, «tre ragazzi e una ragazza erano interessati alla droga». Dentro lo zaino di Anastasiya Kylemnyk sono stati trovati 2mila euro in contanti e il vero rebus di tutta la vicenda è comprendere cosa ci facessero tutti quei soldi nella borsa della giovane ucraina. Per il momento la famiglia di Luca Sacchi smentisce categoricamente la pista dello spaccio: «Si è trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato. No, Luca non c’entra con la droga. Chiedete nel quartiere. I carabinieri di zona ce l’hanno detto: conosciamo i ragazzi problematici e Luca non lo era», ha spiegato ieri lo zio di Luca, Fabrizio Sacchi prima di concludere «Per noi è andata diversamente e la verità verrà fuori: c’è stato uno scambio di persona, i due che hanno arrestato dovevano incontrare qualcun altro, non Luca e la sua ragazza. Non so se qualcuno avesse chiamato da dentro il pub i due che poi hanno ucciso Luca, però non era lui che cercavano». La tesi degli avvocati di Sacchi sono da questo punto di vista molto chiare: Del Grosso e Pirino non avevano mai visto le due vittime, «Il contatto degli acquirenti era avvenuto nelle ore precedenti non direttamente con i due arrestati, ma con altri amici che avevano fatto da mediatori. Quando Pirino e Del Grosso vanno all’incontro, si fidano di una descrizione e sbagliano obiettivo». Ancora lo zio Fabrizio «Mio nipote era un salutista, attento al suo fisico. Quando hanno espiantato gli organi, prima sono state eseguite delle analisi ed è emerso che Luca, ma ne eravamo certi, non aveva preso droghe. […] Sulla fidanzata? Abbiamo fiducia in lei. Poi, certo, quanto meno fino a quando non verremo smentiti. Ormai non si può più essere certi di nulla. Ma su mio nipote non ho dubbi».