Omicidio Pierina Paganelli: dal 16 luglio scorso, giorno in cui è finito in cella perché ritenuto dalla Procura di Rimini coinvolto nell’uccisione della vicina di casa 78enne, il 35enne senegalese Louis Dassilva si proclama innocente e ieri ha iniziato uno sciopero della fame in carcere per protestare contro la misura cautelare a cui è sottoposto da quasi un anno.
Secondo gli inquirenti, sarebbe lui l’assassino dell’anziana massacrata con 29 coltellate nell’area garage del palazzo di via del Ciclamino dove entrambi vivevano, e non si esclude che possa aver avuto dei complici. La difesa attende intanto di conoscere l’esito del secondo ricorso al Tribunale del Riesame per la scarcerazione, depositato pochi giorni fa dopo il pregresso rigetto.
Omicidio Pierina Paganelli, Louis Dassilva insiste: “Non le ho fatto del male”
“Non le ho mai fatto del male“. Lo ripete come un mantra Louis Dassilva, da quando è stato indagato e poi arrestato con l’accusa di essere l’autore dell’omicidio di Pierina Paganelli. Il giallo di Rimini, secondo la Procura, si risolverebbe fondamentalmente nella presunta responsabilità del senegalese, ma chi indaga non ha ancora escluso che possa aver avuto l’aiuto di qualcuno nelle fasi precedenti, contestuale e successive al delitto.
La difesa del 35enne, rappresentata dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, continua a sostenere l’insussistenza delle esigenze cautelari anche alla luce dell’esito favorevole al loro assistito registrato negli incidenti probatori condotti, mesi fa, su Dna e Cam3. A pesare tantissimo sulla posizione attuale di Louis Dassilva sono le recenti dichiarazioni di Manuela Bianchi, nuora della vittima e sua ex amante che con un interrogatorio di circa 30 ore – cristallizzato in sede di incidente probatorio – ha reso una nuova versione che lo coinvolge direttamente sulla scena del crimine prima del ritrovamento ufficiale del cadavere. Un racconto che lo stesso indagato respinge, sostenendo che la donna menta per incastrarlo.