Mentre cresce l’attesa per l’incidente probatorio sulla telecamera Cam 3, che avrebbe ripreso la sagoma dell’assassino di Pierina Paganelli, spuntano altre novità sul caso, riportate a Quarto Grado.
Il conduttore Gianluigi Nuzzi, infatti, parla di un presunto asso nella manica nelle mani della procura di Rimini, che indaga Louis Dassilva per l’omicidio.
L’esame in questione è una prova importante per l’accusa, perché dovrà stabilire se la cam della farmacia abbia ripreso quattro minuti dopo il delitto Louis Dassilva o un altro inquilino, Emanuele Neri. Ma i due non saranno gli unici a dover sfilare davanti alla Cam 3 martedì prossimo, perché saranno coinvolti anche due figuranti con caratteristiche simili a loro.
La difesa è pronta a depositare la richiesta di revoca della misura di custodia cautelare in carcere, se l’esito della prova dovesse far cadere le ombre su Dassilva, ma per l’accusa, anche se crollasse questo indizio, lui resterebbe comunque indagato perché avrebbe potuto liberarsi dell’arma anche senza passare sotto quella telecamera.
Infatti, la procura ha approntato una ricostruzione alternativa a quella che prevede il passaggio dell’assassino di Pierina Paganelli sotto la Cam 3, mentre per la difesa, l’eventuale venir meno di questo indizio e la mancata presenza di tracce di Louis Dassilva sulla scena del crimine farebbe crollare l’impianto accusatorio.
ESAMI SUL MAZZO DI CHIAVI E NUOVE IPOTESI
C’è poi il mistero del mazzo di chiavi che Pierina Paganelli potrebbe aver avuto in mano quando è stata uccisa. Inizialmente, la squadra mobile di Rimini non ha ritenuto opportuno fare ulteriori analisi su queste chiavi, ma ora è previsto un approfondimento, affidato al professor Giardina, i cui risultati sono attesi nei prossimi 30 giorni.
Per quanto riguarda il percorso alternativo valutato dalla procura di Rimini, se dovesse venir meno la prova regina, potrebbe farsi strada l’ipotesi del delitto d’impeto, quindi non omicidio premeditato di Pierina Paganelli.
Ma l’ipotesi non convince il generale Garofano: “Pensando al percorso alternativo, mi sembra proprio di poter dire che si rafforza il concetto della premeditazione” che nasce da tutta una serie di calcoli e studi, dal percorso alle entrate e uscite, ha spiegato a Quarto Grado.
PIERINA PAGANELLI SAPEVA DELLA RELAZIONE TRA LA NUORA E LOUIS DASSILVA?
Il programma di Rete 4 si è soffermato anche sull’eventualità che Pierina Paganelli sapesse della relazione tra la nuora Manuela Bianchi e il vicino di casa Louis Dassilva. Per la procura di Rimini il movente dell’omicidio è proprio nel legame tra i due amanti.
Nell’ordinanza del gip del luglio scorso è riportato che la vittima fosse a conoscenza della relazione extraconiugale? Il programma ha riletto integralmente le 118 pagine, scoprendo che in un passaggio si riporta che era venuta a conoscenza d Louis, mentre in un altro passaggio si riferisce l’esatto contrario, cioè che era a conoscenza della relazione extraconiugale, ignorando l’identità dell’uomo.
Il programma ha scoperto che questa discrepanza è dovuta a un errore di trascrizione, perché era il figlio della vittima ad aver scoperto la relazione, mentre Pierina Paganelli ne era all’oscuro.
Ma le sue telefonate in cui si sfogava contro la nuora, orecchiate da Valeria Bartolucci, che ne avrebbe parlato col marito Louis Dassilva e l’amica Manuela Bianchi, avrebbero fatto da detonatore al rancore dell’uomo e alla sua paura di perdere l’amante.
Infatti, dal cellulare emergerebbero elementi a dimostrazione di quanto fosse forte la loro passione. Ci si chiede allora se le telefonate di Pierina Paganelli contro la nuora siano state la scintilla del delitto, come ipotizza l’accusa.
Pierina sapeva che era Louis l’amante di Manuela?
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— Quarto Grado (@QuartoGrado) February 7, 2025