Omicidio Sebastiano Danieli a Galatone (Lecce): c’è una svolta nelle indagini sulla morte dell’agricoltore di 66 anni assassinato a colpi di ascia nella sua proprietà terriera l’11 febbraio scorso. Secondo quanto riportato dall’ANSA, l’inchiesta avrebbe registrato una sensibile accelerazione con il fermo di indiziato di delitto disposto a carico di un 45enne, Cosimo Loiola, vicino di podere della vittima.
L’uomo, attualmente indagato, avrebbe avuto pregresse tensioni con il 66enne per questioni legate proprio ai terreni, in particolare ai confini degli appezzamenti. È in questo tessuto di presunti dissidi, ipotizzano gli investigatori, che si celerebbe il movente.
Omicidio Sebastiano Danieli, il delitto a colpi di ascia e l’allarme di un passante
Da una prima ricostruzione dell’omicidio di Sebastiano Danieli, emerge che il 66enne sarebbe stato ucciso a colpi di ascia all’interno del suo appezzamento di terra del Leccese. A lanciare l’allarme sarebbe stato un passante, riporta Il Corriere Salentino, accortosi della presenza del corpo dell’agricoltore che presenterebbe una profonda ferita alla testa.
Le indagini dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce e dei colleghi della Compagnia di Gallipoli avrebbero portato a una svolta in tempi brevissimi con il fermo dell’attuale indagato Cosimo Loiola. A incastrarlo sarebbe stata l’arma del delitto, trovata nella sua disponibilità. Al momento, in sede di interrogatorio l’uomo non avrebbe reso alcuna ammissione.