Omicidio Yara Gambirasio, tra svolte e ipotesi revisione: caso può riaprirsi dopo che Bossetti ha ottenuto accesso ai reperti? Gli scenari
SVOLTA PER MASSIMO BOSSETTI: ACCESSO AI REPERTI
A 15 anni dall’omicidio Yara Gambirasio, ricostruito nel film che va in onda oggi su Canale 5, si registra una potenziale svolta nel caso per Massimo Bossetti, l’uomo che è stato condannato all’ergastolo in via definitiva. La difesa, che ha continuato a lavorare per provare a ottenere la revisione del processo, è riuscita a ottenere i “materiali” del caso.
Il tribunale di Bergamo, nei giorni scorsi, ha concesso alla difesa l’accesso completo al profilo genetico di Yara Gambirasio e di tutti gli altri 25.000 profili raccolti durante l’inchiesta, alle immagini fotografiche in alta definizione dei vestiti indossati dalla vittima quando è scomparsa e a tutti i tracciati elettroforetici della vittima e degli altri soggetti coinvolti, anche in forma anonima. Si tratta di grafici che rappresentano le analisi del DNA.
L’ordinanza del tribunale rappresenta per la difesa una prima svolta nel ben più complesso cammino per arrivare all’istanza di revisione del processo.

OMICIDIO YARA GAMBIRASIO VERSO REVISIONE?
Per i legali di Massimo Bossetti, questi nuovi elementi — in particolare le foto e i dati genetici completi — potrebbero contenere tracce trascurate o mai esaminate correttamente, forse in grado di mettere in discussione la condanna. Ad esempio, per il genetista Marzio Capra, consulente della difesa, è importante riesaminare la traccia genetica 31G20, quella in cui si individuò il DNA di Yara Gambirasio e quello di Ignoto 1, poi identificato come Massimo Bossetti.
Per l’esperto, attraverso questo materiale si possono verificare eventuali errori, contaminazioni o “picchi” genetici mai spiegati. Lo stesso avvocato Claudio Salvagni, legale di Bossetti, ritiene che questa svolta non comporterà un nuovo processo: pur trattandosi di un passo importante, bisogna attendere gli esiti degli esami per le valutazioni del caso.
Infatti, il senso della richiesta di accesso a questi materiali è proprio nella valutazione del materiale per trovare eventuali elementi utili per la richiesta di revisione del processo, per provare a mettere in discussione la sentenza definitiva.
Pertanto, questo sviluppo non riapre ufficialmente il caso dell’omicidio Yara Gambirasio, ma potrebbe preparare il terreno per la difesa verso una richiesta di revisione del processo, dopo anni di richieste, ricorsi e dinieghi per esaminare elementi tecnici e scientifici.
BATTAGLIA PER LA REVISIONE, COSA SUCCEDE ORA
Essendo stato condannato in via definitiva all’ergastolo, Massimo Bossetti ha un solo strumento giuridico per ribaltare la sentenza: la revisione. La difesa deve ora cercare tracce mai esaminate prima, errori o contaminazioni nella catena di custodia dei reperti e presenze genetiche “estranee” a quelle di Yara Gambirasio e del condannato, alla ricerca di nuovi elementi rilevanti e non valutati nel processo, perché solo in presenza di elementi nuovi si può richiedere la revisione del processo.
Il caso sta già sollevando nuove discussioni sull’utilizzo del DNA in ambito forense, soprattutto quando diventa la “prova regina” di una condanna. Ma è una svolta che sta avendo anche un forte impatto a livello mediatico, con i media tradizionali e i social che sono tornati a occuparsi dell’omicidio di Yara Gambirasio, tra chi mette in dubbio il metodo scientifico e, in particolare, la genetica forense.