Mentre la variante Delta diventa sempre più dominante, gli Stati corrono ai ripari per cercare di approvare quanto prima la terza dose di vaccino. Si attendono i pareri di Aifa ed Ema, ma intanto da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità arriva la bocciatura dell’ennesimo richiamo del vaccino. A riferirlo, intervenuto in conferenza stampa a Ginevra, è il direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus che ha sottolineato come in un primo momento la terza dose sarà necessaria per i “fragilissimi” e che per gli altri non sarà consentita prima del 2022.
“Chiederò un’estensione della moratoria per la terza dose almeno fino alla fine del 2021 per permettere ad ogni Paese di vaccinare almeno il 40% della sua popolazione” ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus in conferenza stampa a Ginevra. Il numero uno dell’Oms ha poi ribadito: “La terza dose può essere necessaria per le fasce delle popolazioni più a rischio, come gli immunodepressi, dove viene registrato un calo dell’immunizzazione offerta dalle dosi iniziali. Ma, per ora, non vogliamo vedere un uso diffuso di richiami per persone sane che hanno completato il loro ciclo vaccinale”.
Oms contro la terza dose: come procede in Italia
Terza dose sì o terza dose no? Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità manifesta il proprio parere negativo a correre ai ripari prima della fine del 2021, in Italia si studia già un cronoprogramma per la somministrazione del richiamo. Il generale Figliuolo, commissario straordinario per il contenimento dell’emergenza Covid, ha garantito che sia con Pfizer che con Moderna sarà possibile effettuare la terza dose perché “ce ne sono a sufficienza”. Intanto dovrebbe arrivare già oggi il via libera del Comitato tecnico scientifico dell’Aifa.
Secondo i primi spunti sembrerebbe che a vaccinarsi con la terza dose saranno intanto fragili, immunodepressi, over 80 e ospiti delle Rsa. Poi si dovrebbe passare al personale sanitario e si valuterà eventualmente l’estensione ad altre categorie o a tutta la popolazione. L’ipotesi plausibile resta comunque che, se sarà terza dose, la somministrazione potrebbe arrivare alla scadenza dell’anno dalla seconda inoculazione ricevuta.