L’Onu sembra essere intenzionato ad accelerare il ritiro delle sue truppe dal sempre più difficile contesto del Mali, dove presta assistenza dal 2013. Nella giornata di sabato, infatti, i caschi blu hanno completato l’evacuazione della base di Tessalit, per dirigersi verso Gao dove si trova il principale avamposto delle Nazioni Unite, lasciando scoperta la quinta posizione da agosto a questa parte.
Il ritiro dell’Onu dal Mali non è certo stato un fulmine a ciel sereno, ma era stato già deciso dal Consiglio di Sicurezza a giugno di quest’anno, in accordo ovviamente con il governo maliano. Concretamente, entro dicembre circa 11.600 caschi blu e 1.500 agenti di polizia saranno sollevati dal servizio, lasciando il paese nel bel mezzo di un’importante crisi sociale che sembra prossima a peggiorare ulteriormente. Infatti, in Mali l’Onu prestava servizio al fianco del governo, che a sua volta collabora con i mercenari della Wagner, per fronteggiare la duplice minaccia costituita dai gruppi armati tuareg e dai gruppi jihadisti. Questi ultimi, ovviamente, mirano a destituire l’ordine costituito per prendere in mano il potere e allo stato attuale controllano buona parte del nord del paese.
Mali: “Ritiro Onu pianificato dalla Francia per armare i terroristi”
Insomma, secondo diversi commentatori con il ritiro dell’Onu dal Mali lo scontro tra il governo e i gruppi terroristici è destinato a peggiorare, causando un’escalation che potrebbe portare a nuove divisioni interne. Nel 2012, infatti, il paese venne diviso tra nord (in mano ai terroristi) e sud (dove persisteva l’ordine governativo) in seguito ad una violenta guerra che aveva portato alla sconfitta totale di Bamako.
Non sono chiari gli esiti futuri del ritiro delle truppe Onu dal Mali, ma è certo che in questi anni la loro presenza non è mai stata ben vista dal governo, che dal 2013 si era visto arrivare l’esercito francese che mirava a consolidare il potere governativo combattendo contro i terroristi. Da questo astio si è arrivati alla richiesta espressa di Bamako del ritiro dei caschi blu, poi avviato ad agosto. Di contro, però, ora il governo del Mali si è lamentato del ritiro rapido delle truppe Onu, accusando per mezzo di un portavoce la Francia che “non risparmia sforzi per far fuggire le Nazioni Unite, invece di ritirarsi in modo ordinato. Gli obiettivi di questa fuga orchestrata costituiscono un ennesimo tradimento delle forze armate e di sicurezza maliane e mirano ad equipaggiare i gruppi terroristici, abbandonando deliberatamente grandi quantità di armi e munizioni”.