Oriana Fallaci, nata a Firenze nel 1929, è stata una giornalista e scrittrice. Nata da papà iscritto al PSI e convinto antifascista, lei stessa fin dai primi anni della sua vita fu coinvolta nella resistenza con compiti attivi di staffetta. Si unì così, da adolescente, alle formazioni partigiane del Partito d’Azione, le Brigate Giustizia e Libertà, vivendo dunque in prima persona il dramma della guerra e la resistenza. Proprio in quegli anni il padre fu catturato e torturato dai fascisti, e poi rilasciato. Lei invece ottenne un riconoscimento d’onore da parte dell’Esercito italiano.
Da giovanissima, dopo aver studiato al Liceo classico “Galileo”, Oriana Fallaci si iscrisse a medicina ma passò poi a lettere e dopo ancora si dedicò al giornalismo. Scrisse nel corso della sua carriera per tanti giornali, trasferendosi a Roma. Nel 1968 Oriana Fallaci rimase ferita a Città del Messico in Piazza delle tre culture, nel massacro di Tlatelolco, da una raffica di mitra. In centinaia morirono: lei fu ritenuta morta e portata in obitorio ma un prete si accorse che era viva. Dopo quell’esperienza, Oriana Fallaci non fu più la stessa.
Oriana Fallaci, chi è: gli aborti e la morte nel 2006
Nel 1973 la giornalista Oriana Fallaci conobbe Alexandros Panagulis, leader dell’opposizione greca: i due cominciarono una lunga relazione fino al 1976, quando lui morì in un incidente stradale. La donna ebbe nel corso della loro storia un aborto: da quell’esperienza nacque il libro “Lettera a un bambino mai nato”. Nel corso della sua vita, Oriana Fallaci avrebbe avuto più di un aborto.
Dopo una carriera ricca di avventure professionali, fatte da tante collaborazioni e libri, Oriana Fallaci morì nel 2006 a 77 anni, a causa di un cancro ai polmoni che l’aveva colpita da anni. Morì a Firenze, dove era tornata da New York: lì viveva ormai da tempo ma per spirare gli ultimi respiri decise di rientrare dove era nata, con un aereo privato messo a disposizione da Silvio Berlusconi.