Orietta Berti, chi è e carriera dell'”Usignolo di Cavriago”
Orietta Berti è per tutti “l’Usignolo di Cavriago”, una delle voci simbolo della musica italiana che oggi pomeriggio si racconterà ai microfoni di Caterina Balivo su Rai1, nel salotto de La volta buona. Una carriera sessantennale e ricca di grandi successi, che l’hanno resa una delle protagoniste della canzone leggera italiana tra gli anni ’60 e ’70 al fianco di Mina, Ornella Vanoni, Patty Pravo, Mia Martini, Iva Zanicchi e Milva. La musica ha sempre accompagnato la sua vita sin da giovane, quando ha iniziato a cantare spronata dal papà.
Una delle prime grandi occasioni è datata 1966, anno in cui partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con il brano Io ti darò di più. Ma è all’inizio degli anni ’70 che Orietta Berti riscontra un vero e proprio boom in carriera, inanellando una serie di successi ancora oggi memorabili; nel 1970 pubblica la celebre Fin che la barca va e Tipitipitì, mentre l’anno successivo è la volta di Via dei Ciclamini. Gli anni ’70 sono fiorenti per la cantante anche sul fronte cinematografico, ricoprendo alcuni ruoli per il grande schermo. Nel 1977 la cantante è stata diretta da Ettore Scola nel film I nuovi mostri, mentre nel 1978 recita al fianco di Paolo Villaggio in Quando c’era lui… caro lei!.
Orietta Berti e il successo degli ultimi anni con i cantanti di oggi
Orietta Berti con la sua carriera in musica ha attraversato intere generazioni, abbracciando anche il pubblico più giovane negli ultimi anni attraverso collaborazioni rivelatesi vincenti. Dopo la sua ultima partecipazione al Festival di Sanremo 2021 con il brano Quando ti sei innamorato, dedicato al marito Osvaldo Paterlini, nello stesso anno ha acceso l’estate con il brano di successo Mille, in collaborazione con Fedez e Achille Lauro. Tra i giovani artisti con cui ha collaborato c’è anche Fabio Rovazzi, con cui ha pubblicato La discoteca italiana nel 2023.
Orietta Berti non ha alcuna intenzione di abbandonare la musica e, in un’intervista a Repubblica dello scorso anno, ritiene stimolante collaborare con i giovani: “Sono in pensione ma se mi tolgono questo lavoro mi cambierebbe il carattere, sarei depressa: lavorare con gente giovane ti mantiene giovane“.