La fuga da laboratorio come causa dell’origine Covid non è più una tesi complottista, ma un’ipotesi probabile secondo la CIA. L’agenzia americana di intelligence offre a distanza di quasi cinque anni dallo scoppio della pandemia una nuova valutazione, affermando che, in base ai dati ora a disposizione, ritiene “più probabile” che il virus Sars-CoV-2 sia fuoriuscito da un laboratorio piuttosto che avere un’origine naturale.
La decisione di rilasciare questa valutazione è una delle prime prese dal nuovo direttore della CIA John Ratcliffe, nominato da Donald Trump e in carica da giovedì. Ratcliffe, che aveva guidato l’intelligence americana già nel primo mandato di Trump, aveva a lungo sostenuto la teoria del “leak”, sostenendo che Covid proveniva molto probabilmente da una fuga dall’Istituto di virologia di Wuhan, che si trova a 40 minuti di auto dal mercato di Huanan, dove è emerso il primo gruppo di infezioni.
In un’intervista a Breitbart News, Ratcliffe ha dichiarato di volere che la CIA abbandoni la sua posizione neutrale sull’origine Covid. “Una delle cose di cui ho parlato molto è affrontare la minaccia della Cina su diversi fronti, e questo risale al motivo per cui un milione di americani è morto e al motivo per cui la Central Intelligence Agency è rimasta in disparte per cinque anni senza fare una valutazione sulle origini del Covid“, ha dichiarato il capo della CIA.
ORIGINE COVID, NUOVA VALUTAZIONE CIA
Questa nuova valutazione, però, non si baserebbe su nuove informazioni e la stessa agenzia ha “scarsa fiducia” nelle sue conclusioni, suggerendo che le prove sono carenti, inconcludenti o contraddittorie, e lasciando di fatto aperta la porta ad altre ipotesi. La conclusione si è basata su nuove analisi di intelligence sulla diffusione del virus, sulle sue proprietà scientifiche e sul lavoro e le condizioni dei laboratori virologici cinesi.
Questa nuova valutazione, dunque, non è in grado di risolvere il mistero. Infatti, i funzionari della CIA affermano che il dibattito potrebbe non essere mai risolto, a causa della mancanza di cooperazione da parte della Cina. Comunque, il rapporto era stata ordinato nelle ultime settimane dell’amministrazione Biden ed è stato completato prima dell’insediamento di Trump, poi declassificato e rilasciato su ordine del nuovo presidente.
Di fatto, questa teoria sull’origine Covid, ritenuta un tempo controversa, sta guadagnando terreno tra alcune agenzie di intelligence. Nel 2023 il direttore dell’FBI Christopher Wray dichiarò a Fox News che, secondo la sua valutazione, “le origini della pandemia sono molto probabilmente legate a un potenziale incidente di laboratorio“.
ORIGINE COVID, CINA CONTESTA RAPPORTO CIA
Il senatore repubblicano Tom Cotton dell’Arkansas, presidente della Commissione Intelligence del Senato, ha dichiarato sabato di essere “lieto che la CIA abbia concluso, negli ultimi giorni dell’amministrazione Biden, che la teoria della fuga dal laboratorio è la spiegazione più plausibile” e si è complimentato con Ratcliffe per aver declassificato il rapporto.
“Ora la cosa più importante è farla pagare alla Cina per aver scatenato una piaga nel mondo“, ha aggiunto Cotton in un comunicato. Le autorità cinesi, dal canto loro, hanno respinto le speculazioni sull’origine Covid definendole inutili e motivate da strategie politiche.
Sabato, un portavoce dell’ambasciata cinese ha dichiarato che il rapporto della CIA non è credibile. “Ci opponiamo fermamente alla politicizzazione e alla stigmatizzazione dell’origine del virus e invitiamo ancora una volta tutti a rispettare la scienza e a stare lontani dalle teorie cospirative“, ha dichiarato Liu Pengyu in una dichiarazione via e-mail all’Associated Press. La CIA ha dichiarato che continuerà a valutare qualsiasi nuova informazione che possa modificare la sua valutazione.