Sembra prossima a tracollare l’ultima bozza proposta dagli USA sull’accordo per la pace in Ucraina dopo che una delegazione di funzionari ucraini ed europei si è incontrata a Londra un paio di giorni fa formulando un ampio documento di controproposte che – secondo gli stessi funzionari, ma l’ha confermato anche il presidente ucraino Zelensky – è già finito all’attenzione di Trump e del suo inviato speciale Steve Witkoff: un documento visionato da Reuters – e tra un attimo ci arriveremo – e che sembra mostrare chiaramente quanto difficile sia arrivare d una pace in Ucraina; specialmente se si concretizzassero quelle minacce avanzate da Marco Rubio e J.D. Vance di ritirarsi dai negoziati dopo questa proposta.
Partendo proprio dalla bozza USA sulla pace in Ucraina, qui i punti che maggiormente ci interessano sono soprattutto quattro: il primo è relativo ai territori occupati da Mosca e per i quali Witkoff chiede il riconoscimento ‘de facto’ agli USA e il riconoscimento legale dell’annessione della Crimea; il secondo è relativo alle garanzie di sicurezza per Kiev offerte da “Unione Europea e paesi amici” con il divieto di ingresso nella NATO; il terzo – invece – è relativo alle sanzioni contro la Russia che secondo Witkoff dovrebbe essere integralmente rimosse e l’ultimo riguarda i risarcimenti a favore dell’Ucraina per il conflitto.
Quali sono le critiche di Kiev e Bruxelles alla pace in Ucraina: “Territori, sicurezza, sanzioni e risarcimenti”
Questi quattro punti – ma ovviamente la bozza non si ferma qui – sono quelli maggiormente criticati dalle delegazioni ucraine ed europee nel corso del vertice di Londra che si sperava avrebbe impresso una svolta ai negoziati per la pace in Ucraina: a rivelarlo – appunto – è Reuters che visionando il documento ha scoperto che sul tema dei territori Kiev e Bruxelles hanno chiesto di rimandare le discussioni formali ai momenti successivi al cessate il fuoco; il tutto senza citare alcun tipo di riconoscimento formale o de facto da parte di nessun paese.
Secondariamente, per quanto riguarda le garanzie di sicurezza le delegazioni hanno deciso di allargare la bozza USA sulla pace in Ucraina rimuovendo i limiti alle forze militari ucraine e all’eventuale aiuto che qualsiasi paese europeo può decidere volontariamente di fornire, proponendo anche una sorta di articolo 5 della NATO garantito dagli USA senza alcun riferimento al futuro accesso per Kiev nell’Alleanza Atlantica: punti – questi due – che quasi certamente incapperanno nella resistenza (e probabilmente nella furia) da parte di Mosca.
Ma non è tutto, perché sugli ultimi due punti le delegazioni hanno proposto – da un lato – di rimuovere “gradualmente” le sanzioni imposte dagli USA solamente quando sarà stata raggiunta una vera e solida pace in Ucraina; mentre – dall’altro lato – i risarcimenti a favore di Kiev dovrebbero essere elargiti indirettamente dal Cremlino sbloccando quegli asset russi congelati che stazionano da anni nelle banche europee e mondiali: la partita – insomma – resta del tutto aperta ed ora spetterà agli USA e (soprattutto) alla Russia fare i loro passi per capire come si evolverà la pace in Ucraina.