DAI COLLOQUI AL CESSATE IL FUOCO: IL “CRONOPROGRAMMA” DEL PIANO TRUMP SULL’UCRAINA
È il DailyMail dal Regno Unito a dare ulteriori anticipazioni del piano di pace che l’inviato per l’Ucraina della Presidenza Trump avrà modo di presentare la prossima settimana (15-16 febbraio 2025) alla Conferenza di Monaco: al netto di elementi che ovviamente dovranno essere ancora ampiamente confermati e/o modificati-smentiti, sono le date presentate a rappresentare una svolta non da poco per la guerra in Ucraina. Secondo l’ipotesi del piano Kellogg-Trump, il cessate il fuoco è fissato entro la Pasqua 2025 (ovvero il 20 aprile), tra l’altro quest’anno per motivi di calendario si celebrano sia quella cristiana che ortodossa. Non solo, ad inizio febbraio è previsto un colloquio telefonico tra Putin e Zelensky, mentre verso l’inizio di marzo è previsto anche l’incontro diretto tra i due leader in guerra.
Da ultimo, entro il 9 maggio si proverà a rendere pubblici tutti i termini del piano di pace a lungo termine, con aiuti europei ed americani verso una piena adesione dell’Ucraina all’Unione Europea entro il 2030: per quanto riguarda la NATO invece, vi sarebbe l’accordo tra Stati Uniti e Russia sull’impedire l’ingresso di Kiev nell’Alleanza Atlantica. Di contro, Zelensky otterrebbe miliardi di dollari in aiuti per un decennio interno in modo da ricostruire un Paese gravemente compromesso dalla guerra durata 3 anni. Fra le altre anticipazioni occorre aggiungere che il piano Trump porrebbe anche alcune concessioni territoriali, dove l’Ucraina riconosce sovranità a Mosca sulle terre occupate, ritirando l’esercito dal Kursk russo: per quanto riguarda la “zona cuscinetto” demilitarizzata potrebbe essere imposta con la salvaguardia di truppe europee e non americane, con potenziale coinvolgimento del Regno Unito.
IL PIANO USA PER FINIRE LA GUERRA UCRAINA-RUSSIA: COSA SUCCEDERÀ (FORSE) ALLA CONFERENZA DI MONACO
Un piano di pace strutturato che potrebbe essere presentato la prossima settimana alla Conferenza di Monaco sulla Sicurezza globale: potrebbe essere davvero questo l’appuntamento (a quel punto storico) in cui la proposta di Donald Trump sulla fine della guerra in Ucraina verrà presentato al mondo, dopo che le interlocuzioni “private” tra Casa Bianca e la Russia di Putin si fanno ogni giorno più fitte. Se però il piano di pace sulla guerra a Gaza sta suscitando reazioni controverse e avverse in larga parte della comunità internazionale, il cessate il fuoco in Ucraina preparato a lungo dall’inviato speciale dell’Amministrazione Trump, Keith Kellogg, potrebbe trovare un’intesa di massima tanto a Mosca quanto a Kiev.
Dopo che da più parti si è parlato di un accordo iniziale fra Stati Uniti e Russia, è l’attesissimo incontro tra i due leader mondiali che potrebbe definitivamente far decollare il piano americano ormai pronto ad essere presentato: in attesa del vertice Trump-Putin, la mossa della Casa Bianca sarebbe quella di portate il piano Kellogg alla Conferenza di Monaco (dove il funzionario ha già confermato che parteciperà). Non è un caso che nelle ultime ore sia il Cremlino che soprattutto il Presidente Zelensky si sono affrettati alle rispettive “mosse” per impostare i prossimi delicati passi diplomatici. L’apertura dell’Ucraina alla possibilità che le terre rare possano essere utilizzate dalle aziende americane fa ben intuire il grado di “appeasement” che Kiev si prepara a mostrare con l’alleato americano, con l’avvicinarsi del potenziale tavolo di pace per cui il Presidente ucraino ha accettato di tenere contatti diretti anche con il nemico Putin.
TRUMP-ZELENSKY-PUTIN: DA QUESTO “TRIANGOLO” PUÒ ANCORA USCIRE LA PACE IN UCRAINA
Secondo quanto anticipato dall’agenzia Usa Bloomberg, il piano di Kellog voluto fortemente dal Presidente Trump punta a far finire la guerra “già” nel 2025 – tre anni dopo l’invasione del Donbass – con scelte forti tanto per Mosca quanto per la stessa Ucraina: le anticipazioni danno un sostanziale congelamento del conflitto allo stato attuale, con il territorio occupato dalla Russia che riceverebbe uno “status indefinito” e che quindi non sarebbe riconosciuto pienamente come effettiva proprietà di Mosca. Per l’Ucraina vengono mantenute garanzie di sicurezza su cui però ancora manca un assetto definito: la promessa di adesione alla NATO è il vero tema chiave, con Trump che però non sembra mantenere la linea del suo predecessore anche perché rappresenterebbe una potenziale “ostilità” verso il nemico russo.
Dal potenziale “triangolo” Trump-Putin-Zelensky può effettivamente emergere una soluzione alla fine della guerra che da tre anni imperversa alle porte dell’Europa, ma il programma non sarà affatto semplice viste le richieste di ogni rispettiva parte negoziale: quello che è certo, rispetto anche al recente passato, è l’intenzione manifestata anche a livello pubblico da tutte e tre le parti di potersi sedere al tavolo. «Il nostro obbiettivo è fare del 2025 l’anno della pace», ha detto il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, riflettendo le speranze di un’Unione Europea che vorrebbe far parte della “partita” diplomatica ma che con la Presidenza Trump rischia di rimanere in secondo piano.