A partire da ieri, sabato uno giugno, e proseguendo fino a domani, lunedì 3 giugno, sono in corso i pagamenti delle pensioni del mese in corso. Per il sesto mese dell’anno, come vi abbiamo spiegato nel focus più sotto, c’è qualche piccola modifica rispetto al classico calendaario per via del fatto che giugno inizia di sabato, ma nessun problema: i soldi arriveranno. Questo è periodo anche di pagamento della pensione di cittadinanza; dal 28 maggio 2019 l’Inps ha infatti autorizzato le poste a provvedere alla seconda ricarica (per chi ha fatto domanda fin da subito), e per controllare lo stato del proprio accredito bisognerà come al solito recarsi sul sito ufficiale dell’Inps, andare presso la sessione “Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza”. Dopo di che bisognerà inserire le proprie credenziali di accesso e visualizzare lo stato del pagamento. Come detto sopra, la data di inizio del pagamento della seconda “tranche” è il 28 maggio, ma il pagamento potrà avvenire per tutta la prima settimana del mese di giugno, di conseguenza, non bisogna allarmarsi se non si ha ancora ricevuto il pagamento. Nel caso in cui voleste chiamare un numero verde per controllare il saldo del vostro reddito di cittadinanza, vi basterà contattare l’800.666.888. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PAGAMENTO PENSIONI GIUGNO 2019
Giornata di pagamento pensioni, ma non per tutti. Solo chi è titolare di un conto o libretto postale oggi ha ricevuto l’accredito dell’assegno di giugno. Chi invece riceve la pensione con gli istituti di credito, e quindi le banche, deve aspettare l’inizio della nuova settimana. Dunque con Poste Italiane le pensioni del mese di giugno sono messe in pagamento a partire da oggi presso tutti gli uffici postali. I titolari di un conto Bancoposta o di un Libretto di Risparmio in possesso ovviamente delle relative carte (Postamat o Carta Libretto) può prelevare il contante in disponibilità presso qualsiasi ATM Postamat anche domani, che è la Festa della Repubblica, oltre che nel pomeriggio di oggi, visto che gli uffici postali potrebbero essere chiusi. Infine, Poste Italiane consiglia ai pensionati che riscuoteranno la pensione nei prossimi giorni di recarsi negli uffici postali in tarda mattinata o nel pomeriggio, nel caso di uffici aperti nel doppio turno, per evitare eventuali code e attese. (agg. di Silvana Palazzo)
PAGAMENTO PENSIONI GIUGNO 2019
Maggio va in archivio e per chi percepisce una pensione arriva il mese di giugno con i relativi pagamenti. Ma quando verrà accreditato il nuovo assegno? L’Inps ha reso note con una circolare (la 122 del 2018) le date di pagamento delle pensioni per l’anno in corso. Quindi, in linea con quanto accaduto l’anno scorso, le pensioni vengono pagate il primo giorno bancabile del mese. Ma nel mese di giugno accade qualcosa di diverso. C’è infatti un piccolo ritardo, dovuto a motivi di calendario, ma ciò non vale per tutti i pensionati. Oggi 1 giugno è sabato, quindi solo chi ritira l’assegno pensionistico negli uffici postali può riceverlo subito. Chi si vale invece delle banche dovrà aspettare fino a lunedì 3 giugno. C’è dunque una differenza, determinata dal fatto che le Poste lavorano un giorno in più a settimana, cioè il sabato, rispetto agli istituti di credito. E questo vuol dire che nel mese di giugno il pagamento delle pensioni si farà attendere di più per chi riceve l’accredito in banca.
OGGI ACCREDITO (E PRIMI TAGLI)
Un mese “amaro” quello di giugno per alcuni pensionati. Non ci riferiamo ora alla data di pagamento delle pensioni, ma ai tagli delle cosiddette pensioni d’oro. Si tratta di quei trattamenti pensionistici eccedenti l’importo di 100mila euro lordi su base annua: saranno ridotti «di un’aliquota percentuale in proporzione agli importi dei trattamenti pensionistici». Il cosiddetto “prelievo di solidarietà” non sarà leggero. Stando a quanto precisato dall’Inps, i trattamenti compresi tra 100mila e 130mila euro saranno ridotti del 15%. Invece sarà del 25 per cento per le pensioni da 130mila a 200mila euro, del 30% per gli assegni compresi tra 200mila e 350mila euro, del 35% per chi percepisce tra 350mila a 500mila euro e del 40% per tutti gli assegni sopra i 500mila euro. Ma a giugno scatta anche il conguaglio per la mancata rivalutazione piena delle pensioni. In questo caso la platea dei pensionati coinvolti è più ampia, visto che riguarderà i trattamenti superiori a tre volte il minimo.