Pagare gas in rubli/ Come le aziende UE aggirerebbero le sanzioni
Pagare gas in rubli potrebbe essere l’unica soluzione per continuare a mantenere i “contatti” con l’azienda di distribuzione russa. Ma come si possono evitare le multe?

Le aziende dovranno pagare il gas in rubli per fare in modo che venga erogato dalla Russia, pur senza essere sanzionati. In questi giorni infatti, si sta cercando un modo per non infrangere le leggi emesse dalla stessa Unione Europea, ma pur rispettando l’accordo contrattuale con Gazprom.
Per pagare la multinazionale russa Gazprom, distributrice di gas, l’unica alternativa delle aziende è scambiare la loro valuta (euro, dollaro o qualsiasi altra), con il rublo. D’altronde come si sa, nessuna azienda occidentale potrà comunicare con le banche russe, escluse dal noto sistema di pagamento SWIFT.
Pagare gas in rubli: come verranno aggirate le sanzioni
Tra le idee per pagare il gas in rubli, ENI ha pensato di aprire un conto in valuta russa. Ad aggiungersi ai problemi le dichiarazioni di Frans Timmermans, Vicepresidente della Commissione europea, il quale ha dichiarato che il pagamento diretto in rubli è vietato.
Non resta quindi, che optare per una soluzione definibile “ipocrita” e “dignitosamente” accettabile – o almeno apparentemente – facendo credere che si rispettino le sanzioni.
Gazprom si assicurerà che i suoi clienti aprano un doppio conto, uno in rubli e l’altro in dollari oppure euro. Nel momento in cui il cliente pagherà la sua fattura, ci sarà l’accredito in dollari oppure euro.
Successivamente, un operatore/soggetto di terze parti, provvederà al pagamento convertito in rubli.
Affinché la Banca russa non ci metta il suo zampino, l’operazione finanziaria sarà gestita dal Centro nazionale di compensazione russo. Per uscirne più o meno pulita, l’Unione Europa ha richiesto alle proprie compagnie, di metter per iscritto una nota in cui si fa presente di aver corrisposto all’onere contrattuale tramite pagamento in dollari o euro.
Resta da capire in che modo tale pratica sarà applicabile, dato che Bruxelles ha vietato di poter aprire un secondo conto. Insomma, giri e raggiri per evitare le sanzioni, ma nessuna etica morale vista la situazione di guerra tra Russia ed Ucraina.
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