Pagelle canzoni Sanremo 2024: le prime impressioni
Ieri pomeriggio, al teatro Ariston, si sono svolte le prove ufficiali delle canzoni, una sorta di prova generale in cui i cantanti in gara al Festival di Sanremo 2024 mettono a punto i brani dal vivo e con l’orchestra, il vero e proprio banco di prova per capire il valore dei pezzi, in attesa delle esibizioni. Sul palco del Teatro Ariston, i 30 artisti in gara tra i quali spiccano i nomi che, negli ultimi anni, hanno dominato le classifiche, si mettono totalmente in gioco esibendosi live accompagnati da una grande orchestra.
Una grande occasione che, tuttavia, in alcuni casi, mette anche in luce i difetti di un brano che, senza l’esibizione live, sarebbe musicalmente perfetto. Tra i nomi più attesi spiccano sicuramente quelli di Alessandra Amoroso, Negramaro, Emma, Geolier ma anche Ricchi e Poveri, Fiorella Mannoia, Gazzella e Mr Rain con quest’ultimo chiamato e riconfermarsi dopo il grande successo dello scorso anno. Le pagelle delle canzoni di Sanremo 2024, dopo le prove ufficiali, danno così un’idea di quella che potrebbe essere già la prima classifica ufficiale. Ecco le nostre pagelle delle canzoni di Sanremo 2024.
Pagelle Canzoni Sanremo 2024: le canzoni promosse
Sono diverse le sufficienze e le promozioni secondo le prime pagelle delle canzoni di Sanremo 2024. Portano a casa la sufficienza piena veri big della musica italiana come Negramaro, Ricci e Poveri, Annalisa, Emma, Alessandra Amoroso ma anche debuttanti come Angelina Mango e Gazzelle solo per citarne qualcuno. Secondo le nostre pagelle delle canzoni di Sanremo 2024, però, il voto più alto va alla regina del rock italiano ovvero Loredana Bertè. Ecco i primi voti e le prime pagelle delle canzoni di Sanremo 2024.
Negramaro (Ricominciamo tutto): l’impatto live è chiaramente il loro forte, come band rodata da 20 anni e più di concerti. Il pezzo gioca sul crescendo, magari un po’ spreca la sezione ritmica, ma il ritornello e l’uso della scenografia lo rendono tra i possibili favoriti alla vittoria finale. 6,5
Ricchi e poveri (Ma non tutta la vita): operazione simpatia ben pensata, che sarà amatissima, specie dalla stampa, melodia infantile nel loro stile e brano ruffiano, tra disco music e danze, lei in forma – anche se tra coreografie e voce può faticare – lui più statico. 6
Annalisa (Sinceramente): ancora un pezzo perfettamente pop, col ritmo giusto e l’apertura melodica adatta, dominerà le radio e gli ascolti digitali, in cui più che alla classifica finale, la cantante pensa a dimostrare la sua statura di regina pop nostrana. Obiettivo riuscito. 7
Rose Villain (Click boom): parte con un pezzo che è puro Sanremo anni ’90/2000 (un trend sotterraneo di tutta la gara), poi dà una botta dance e poi torna a navigare tra le due anime. Un pezzo un po’ Frankenstein nell’arrangiamento, ma la performance gli dà unità, con tratti irresistibili. 6,5
Diodato (Ti muovi): il palco, l’orchestrazione discreta, la sua voce sono nella loro dimensione dal vivo. Pezzo classico e di classe, in cui l’orchestra e il coro sono usati come si deve, con aggiunta di ballerini. 7
Mahmood (Tuta gold): uno dei pezzi meglio arrangiati e prodotti dell’intero lotto, dal ritornello trascinante, in cui l’impronta vocale e quella sonora si sposano in modo egregio. Non è l’anno del tris, ma forse del (nuovo) boom. 7,5
Alessandra Amoroso (Fino a qui): la canzone è già sentita, ma efficace, e la sua prova la nobilita. La carta vincente del brano è lo special, che introduce l’ultimo ritornello: se lo azzecca live, entra in top 5. 6,5
The Kolors (Un ragazzo una ragazza): lo stampino è lo stesso di Italodisco, con tanto di sospensione e balletto a inizio ritornello. Però suonano e lo fanno abbastanza bene, utilizzando pure in arrangiamenti dei bei fiati anni ’70, e questo dal vivo fa tutta la differenza. 6,5
Emma (Apnea): le metriche veloci la mettono un po’ in difficoltà dal vivo, ma piace l’immissione del suo romanticismo tipico al Groove di un pezzo quasi house, che spunta dai ritmi e dal corpo, non dagli archi o dal bel canto. 7
Angelina Mango (La noia): forse, la nuova regina del pop è qui, un gran produzione e un bell’arrangiamento (i fiati soprattutto), una bella performance sul palco, suoni e versi originali dentro una vocalità che gioca col classico. 7+
Gazzelle (Tutto qui): migliora col tempo, un pezzo tipico ma ispirato, dall’andamento delicato, sincero e romantico senza enfasi, che usa la musica in modo intelligente, seppure senza voglia di inventarsi nulla. 6,5
Dargen D’Amico (Onda alta): il palco e l’intero teatro usato per cantare, la scenografia, l’uso dei ballerini danno la giusta dimensione a un pezzo che resta meno trascinante di Dove si balla, ma è fatto della stessa pasta, a rotta di collo, in cui emerge l’uso degli archi. 7
Loredana Berté (Pazza): all’ascolto dal vivo, potrebbe essere la vincitrice, anche pensando al tripudio che il teatro riempito di inviati e giornalisti tributa alla sua esibizione. Che rispetto all’edizione radio, predilige il rock, la chitarra, la batteria e la voce, quel metro in sei ottavi che le è così congeniale. Una voce tornata potente esaltata dal carisma e da un ritornello a squarciagola. 8
Pagelle Canzoni Sanremo 2024: i brani da riascoltare
Portano a casa la sufficienza ma hanno bisogno di essere riascoltate anche le canzoni di big come Fiorella Mannoia, veterana del pubblico e Irama che, nelle sue precedenti partecipazioni, non ha mai deluso pubblico e critica. Secondo le nostre pagelle delle canzoni di Sanremo 2024, inoltre, devono essere riascoltati anche i brani di BigMama, Geolier e Ghali che, tra i 30 artisti, possono essere considerati tra quelli più attesi dai più giovani. Ecco i brani da riascoltare più volte secondo le nostre pagelle delle canzoni di Sanremo 2024.
Clara (Diamanti grezzi): studia da nuova Pausini o Annalisa, le carte le avrebbe e l’arrangiamento è volenteroso, è ancora un po’ acerba nel brano e nella tenuta del palco. Ma vederla piangere dopo l’esibizione vale la sufficienza. 6
Fiorella Mannoia (Mariposa): l’andamento spagnoleggiante non le si addice, la voce fatica un po’ a reggere il ritmo delle liriche e il ritornello è davvero debole, più del resto del brano, ma per paradosso, ne giova la performance sul palco, il movimento, la libertà che si confà al testo. 6+
BigMama (La rabbia non ti basta): pathos dentro ritmi rap e suoni danzerecci. La voce e l’esibizione vanno ancora rodate, l’emozione si fa sentire, ma poi usa corpo e figura com’è giusto che sia visto il senso del brano. 6+
Irama (Tu no): nell’ideologia, forse il pezzo più arcaico del lotto, che parte con l’orchestra e il coro alla Verdi, e procede con un pezzo che aggiorna la romanza in stile Al Bano ai suoni di oggi, con i bassi che entrano solo a metà brano. Un esperimento curioso, la cui riuscita resta a metà. 6
Geolier (I p’ me, tu p’ te): uno di quei casi che dal vivo, con il suono dell’orchestra, perde un po’ di presa sul pubblico, anche perché il rap stretto e un uso a suo modo radicale del dialetto – radicale per Sanremo, ovviamente – sembrano sposarsi male con la dimensione teatrale. 6
Ghali (Casa mia): Per ora, una mezza delusione. Il pezzo è ben composto e arrangiato, funziona discretamente dal vivo e lui sa reggere il palco, con movenze che citano Michael Jackson, ma il ritornello mediocre acuisce l’impressione del compitino. Forse apparirà un extraterrestre, ma durante le prove è rimasto in platea. 6
Il volo (Capolavoro): si vestono di pop, anche proprio nel look, mettono da parte la tronfia pomposità abituale, almeno fino al ritornello, ma usano bene le loro voci maturate e sanno come piacere al pubblico. 6
La Sad (Autodistruttivo): si fingono i nuovi Slipknot, ma suonano come i Finley che cercano di imitare i Blink 182 con impronte trap. Però, su quel palco non se la cavano male, muovendosi di continuo, portando una delle poche canzoni imparentate con generi “estremi” come il punk o l’hard rock. 6+
Pagelle Canzoni Sanremo 2024: le insufficienze
Niente promozione, stando ad un primo ascolto, secondo le nostre pagelle delle canzoni di Sanremo 2024 per due artisti amatissimi dal pubblico del Festival come Nek e Renga. Le pagelle delle canzoni di Sanremo 2024, tuttavia, non premiano neanche i beniamini del pubblico giovanile come Sangiovanni e Mr. Rain i cui brani deludono al primo ascolto. Ecco i brani che non superano il primo ascolto secondo le nostre pagelle delle canzoni di Sanremo 2024:
Bnkr44 (Governo punk): portano luci e colori sul palco, luci sulla scena, proprio come una boy band degli anni ’00. Immagine, impatto scenico e canzone sembrano seguire quella direzione, ma la performance rendono il potenziale commerciale piatto, poco comunicativo. Migliora nel finale, di poco. 5
Fred De Palma (Il cielo non ci vuole): brano generico, senza identità pop né tantomeno rap, poco accattivante, disperato quando gli archi cercano di copiare famosi giri armonici del passato. 5
Santi francesi (L’amore in bocca): pura catena di montaggio del pop nostrano, musica stile Tommaso Paradiso e vovalità più aggressiva, come la presenza sensuale, nei limiti del conformismo. 5,5
Maninni (Spettacolare): altro brano morente, più che vecchio, con le chitarrine indie di venti anni fa a provare a dare nobiltà a un brano buono per Amici e poco altro. 5
Alfa (Vai!): il rischio è che, cercando di capire a quante canzoni ha rubato idee, dal fischio al ritmo ai fiati, ci si perda la canzone stessa. Non è una gran perdita in ogni caso. 5
Il tre (Fragili): un pezzo suonato e arrangiato maluccio, uno di quelli che sembra davvero fuori luogo, ai quali Amadeus avrebbe anche potuto rinunciare e nessuno si sarebbe offeso (tranne lui, forse). La batteria suonata, anziché la base elettronica, gli danno un po’ di credito in più. 5
Pagelle canzoni Sanremo 2024: i brani bocciati
I brani totalmente bocciati, secondo le nostre pagelle delle canzoni di Sanremo 2024, sono tre e sono brani portati sul palco del Teatro Ariston da artisti davvero molto amati dal pubblico come Nek e Francesco Renga che partecipano in coppia, Sangiovanni e Mr. Rain. Ad un primo ascolto, i brani dei suddetti artisti, non superano la prova orchestra. Ecco i voti dei brani bocciati secondo le nostre pagelle delle canzoni di Sanremo 2024.
Sangiovanni (Finiscimi): la voce strascinata dal vivo sembra funzionare pochissimo, tanto da far pensare a un’imitazione parodistica. Il pezzo, prevedibile e poco ispirato, non migliora la situazione. 4,5
Renga Nek (Pazzo di te): un pezzo che suona vecchissimo, nonostante la firma di Dardust tra gli autori, banale senza essere vintage o rétro anche nell’uso dell’orchestra. Renga pare spento, specie sui toni bassi, mentre la baracca la regge Nek. È un relitto del passato, non uno di quelli da ammirare. 4
Mr. Rain (Due altalene): non ci sono i bambini sul palco, ma ci saranno due altalene (come da titolo), a sottolineare la dimensione oratoriale e un po’ ricattatoria del brano, con l’orchestra che sottolinea tutto. Rispetto a Supereroi, il ritornello però è debole, la voce arranca, e i poveri orchestrali sono costretti a fare gli straordinari. 4,5
Le pagelle delle canzoni di Sanremo 2024, come sempre, sono destinate a cambiare nel corso delle varie serate e dopo diversi ascolti. Per ora, tuttavia, il brano che merita un applauso, secondo le nostre pagelle delle canzoni di Sanremo 2024 è quello di Loredana Bertè.