Gli incontri e i colloqui possono essere un punto di partenza per costruire un modo nuovo rispetto a quello attuale, per questo monsignor Francesco Paglia giudica positivamente il lavoro che sta facendo la premier Giorgia Meloni, che è stata da Donald Trump a Washington e poi ha accolto a Roma il suo vice JD Vance. Il presidente della Pontifica Accademia per la Vita non si possono risolvere i problemi internazionali con il riarmo, va anzi promosso il dialogo, “un percorso più che auspicabile, anzi da irrobustire, supportare e facilitare“.
Ne ha parlato in un’intervista a Il Tempo in cui spiega il motivo per il quale il viaggio di Vance in Italia è da ritenere importante: il momento che stiamo attraversando è delicato, inoltre è cattolico. “Non c’è dubbio che la dimensione cristiana della fede scende nella profondità della vita e quindi ha risvolti sia nella sfera personale di ognuno di noi che in quella sociale“.
Ma Paglia ci tiene anche a evidenziare l’importanza dell’aver portato il tema della pace nel dibattito, dopo tre anni di costanti appelli da parte di Papa Francesco. “Quando si comincia a parlare di pace è certamente un segnale“.
PAGLIA E IL NUOVO RUOLO DELL’ITALIA
In questa fase l’Italia si sta ritagliando un ruolo importante, infatti monsignor Paglia si sofferma “sulla grande audacia e soprattutto nella creatività di questa classe dirigente nel dare più peso alle parole piuttosto che alle armi”. A Il Tempo rimarca che “questa è la sfida che oggi dovremmo riproporre“. Quindi, bisogna tornare a condannare le armi e rispolverare la via del dialogo, anche perché la pace non ha colore, quindi non importa se ad adoperarsi è Donald Trump, anzi. “Auspicherei che tutti i colori politici intraprendessero tale strada“.
Bisogna superare le categorie per Paglia, perché sono superficiali e perché “la pace non appartiene alla sinistra, alla destra o al centro“. Bisogna, invece, unirsi contro le guerre e a favore della pace. Nella fattispecie, per arrivare a un compromesso per ottenere in primis una tregua. “Non esiste all’inizio la pace giusta. Questa arriva solo in un secondo momento“.
In merito alle voci sulle presunte tensioni tra Palazzo Chigi e Vaticano, Paglia invita a pensare a fermare le guerre e a sostenere chi si adopera in tal senso. La vera sfida per Paglia è “ritrovare l’unità europea“. A tal riguardo, Roma può “essere il centro di un’Europa sparsa“. L’Italia può fare la sua parte sollecitando l’Ue “a non esistere più per sé stessa“.