Il grande cantante Pago, ex concorrente del Grande Fratello, è stato ospite questa mattina ad Uno Mattina. Le prime parole sono state per la sua Sardegna: “Sono sardo, nato a Cagliari, vissuto a Quartu Sant’Elena e come tanti sardi immigrati ho il mal di Sardegna. Cosa è per me la Sardegna? L’anima del sardo la rivedo proprio nella terra, nei profumi, nell’aria che respiri quando vai in Sardegna. si dice che sia il luogo dell’anima, secondo me sentire quegli odori, il mare… tutto quello che c’è lì lo vedi solo in Sardegna. Tantissime persone dello spettacolo e dello sport, ma non solo, si sono innamorati di questa terra a casa”.
Pago ha proseguito: “Noi non amiamo la Sardegna perchè siamo sardi, noi l’amiamo a prescindere perchè siamo fortunati ad essere nati lì. Io prendo gli aerei come i taxi e ogni volta che vado in aereo e faccio quel viaggio scatto delle foto al mare, ti abbaglia ogni giorno”. Sulla sua vena artistica Pago ha spiegato: “Non so cosa sarei diventato, mi piaceva da morire giocare a tennis, sono stato un campione serbo, ho giocato in Serie B, ma era molto difficile stare al passo con il tennis, economicamente c’era bisogno di una spinta, poi è arrivata la musica e la chitarra che è stata una passione stravolgente, sono impazzito”.
PAGO: “LA MIA CARRIERA INIZIA 30 ANNI FA”
Sulla sua carriera: “La mia carriera dura da 30 anni, quando avevo 20 anni sono partito dalla Sardegna. Io ho 50 anni? Ne ho due in più”, e Massimiliano Ossini ha ribattuto: “Pensavo fossi più giovane di me”. Quindi Pago ha proseguito: “Sono andato a Parigi, ho suonato per strada, e la mia carriera parte da lì, da quando avevo 20 anni. Ognuno di noi dovrebbe essere protagonista della propria vita, è l’unica via per riuscire”.
Sul rapporto con le persone infine: “Io mi chiamo Pacifico Settembre, nome e cognome, e quando sono andato a Parigi ero sempre Pacifico Settembre, io ero molto timido e il rapporto con le persone ho iniziato a instaurarlo lì, sono diventato Pago e adesso mi trovo meglio su un palcoscenico piuttosto che a parlare con te”.