Dopo tre anni e mezzo, arriva l’assoluzione per l’uomo che il 5 settembre del 2019 era entrato nella cattedrale di Palermo dove si stava celebrando un matrimonio, seminando il panico tra gli invitati alle nozze e i turisti che stavano visitando la chiesa, con una pistola. La versione, però, è stata smentita dal processo: l’imputato, un uomo di 37 anni che all’epoca era stato denunciato per procurato allarme e che è affetto da problemi psichici, è stato assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”.
La difesa dell’uomo, assistito dagli avvocati Manlio Di Miceli e Angelo Malizia, ha dimostrato – anche grazie alle telecamere di sorveglianza – che in realtà l’imputato aveva estratto l’arma giocattolo solamente per pochi secondi, senza minacciare nessuno. La Procura aveva chiesto per l’uomo una condanna a 4 mesi di arresto che però il tribunale non ha accolto.
L’uomo è stato assolto
La vicenda dell’uomo, denunciato per procurato allarme, aveva avuto grande risalto sui social media. Il 37enne, come sottolinea Today, aveva la pistola giocattolo all’interno di una borsa a tracolla e, entrato all’interno della Cattedrale di Palermo, l’aveva estratta solo per pochi istanti. Il suo gesto, però, era stato sufficiente per scatenare la reazione dei partecipanti al matrimonio, che si erano accorti dell’oggetto in mano all’uomo.
Così, il padre della sposa e poi il fratello erano intervenuti per bloccare l’uomo, un perfetto conosciuto per la famiglia della donna così come del marito. In Cattedrale erano intervenuti agenti della Digos e carabinieri in borghese, oltre ad un’ambulanza del 118. Secondo la difesa, l’uomo frequentava quotidianamente la chiesa ed era molto conosciuto nella zona. Il 37enne avrebbe fatto nulla per seminare il panico durante la cerimonia, non minacciando alcun invitato. Il giudice ha così scagionato l’imputato.