Un nuovo caso di violenza sulle donne scuote le cronache a poche ore dall’ultimo saluto a Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Una donna di 50 anni sarebbe stata sfregiata con l’acido dal marito a Palma di Montechiaro (Agrigento), colpita al volto dall’uomo che aveva già denunciato per maltrattamenti in famiglia. Proprio dopo la denuncia la donna era stata destinata con la figlia a una comunità protetta in una località sconosciuta al coniuge.
Secondo quanto ricostruito dall’Ansa, l’aggressione sarebbe scattata quando la donna è tornata nell’abitazione in cui conviveva con il marito per recuperare alcuni indumenti. L’ipotesi è che l’uomo, un 48enne con precedenti penali, abbia pianificato la sua azione in quanto sarebbe stato lì ad attenderla, nascosto dietro la porta. Appena oltre la soglia, la 50enne sarebbe stata investita dal getto e avrebbe cercato disperatamente di difendersi. L’ipotesi di reato formulata a carico del marito è lesioni personali gravissime.
Donna sfregiata con l’acido a Palma di Montechiaro, ustionato anche il marito che l’avrebbe aggredita
L’aggressione alla donna sarebbe avvenuta poche ore fa nella casa di Palma di Montechiaro dove viveva con il marito fino a poco tempo prima della denuncia per maltrattamenti. Probabilmente l’uomo, per cause ancora da chiarire, sarebbe venuto a conoscenza dell’imminente passaggio della 50enne a casa per prendere alcuni vestiti ed è a quel punto che avrebbe premeditato l’agguato con l’acido. La presunta vittima si sarebbe difesa con tutte le sue forze e nella colluttazione il 48enne sarebbe stato a sua volta investito in parte dalla sostanza corrosiva.
Anche il presunto aggressore, riporta l’agenzia di stampa, avrebbe riportato ustioni di terzo grado alle mani e al collo e la polizia lo avrebbe soccorso e portato all’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata. Successivamente il 48enne, su cui ora grava l’accusa di lesioni personali gravissime ai danni della moglie, sarebbe stato trasferito al Centro Grandi Ustioni del “Cannizzaro” di Catania, ricoverato in stato di arresto.