Il numero uno dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù, ha parlato ai microfoni di Tg2Post, soffermandosi in particolare su un argomento di grande dibattito in questi giorni, quello dell’origine del covid: naturale o creato in laboratorio? “La risposta certa – replica Palù parlando sul secondo canale – l’avremo quando i cinesi apriranno i lori laboratori. Le due ipotesi plausibili sono che sia direttamente passato dall’animale all’uomo o che sia sfuggito in qualche modo da un laboratorio o manipolato in un laboratorio”. Se il covid fosse sfuggito, Giorgio Palù ricorda come non sarebbe la prima volta: “E’ già successo per l’h5n1, ricordiamo anche altri agenti patogeni dimenticati in laboratorio o non attentamente curati anche in laboratori molto importanti nel mondo occidentale e ricordiamo quello che è successo con l’h1n1, siamo nel 1977, quando questo virus è ricomparso e abbiamo saputo la storia dopo 20 anni, quando è caduta l’Unione Sovietica, i ricercatori russi hanno dichiarato che lavoravano con questo virus”.
Quindi il presidente dell’Aifa entra nel merito delle due ipotesi: “A favore del salto di specie, il fatto che questo virus per il 98% ha la sequenza genomica di un virus tipico di una specie di pipistrello, quello a zampa di cavallo”, anche, come precisa Giorgio Palù, vi sono tre diversità. L’autorevole virologo ha proseguito: “Ci interessa capire l’origine di un virus perchè potremmo sapere se è passato da un ospite intermedio ed eliminarlo, così come avvenuto con la Sars e la Mers che avevano come ospite intermedio la civetta e il dromedario, o con il virus dell’aviaria, quando i polli sono stati tutti eliminati, serve capire l’origine per capire l’evoluzione e predire quale sarà la sua patogenicità”.
PALU’: “LA SCIENZA DEVE COLLABORARE”
Palù invita alla collaborazione mondiale fra scienziati: “Serve trasparenza, disponibilità non solo dei dati di laboratorio ma anche di un repository, ceppi di laboratorio da studiare, nuove sostanze, nuove scoperte, nuovi vaccini, la scienza deve essere trasparenza e dalla collaborazione si può trarre conoscenza della verità, la scienza non può essere interessata a trame spionistiche. Ad aprile 2020 si negava persino la possibilità che il virus potesse essere messo in laboratorio, è tutto possibile, la verità è importante e bisogna collaborare e scambiarsi i risultati”. Infine, in merito al suo libro in uscita da poche settimane, ha parlato della virologia: “La medicina clinica non è una scienza esatta come fisica, matematica, chimica, ma le scienze biomediche fra cui la virologia che primeggia in Premi Nobel si avvicina molto alla scienza esatta. Questo virus sicuramente è passato da uomo a uomo ben prima del dicembre 2019, almeno 4 mesi prima, in questo senso la virologia è una scienza esatta”.