La sua storia è stata al centro di diverse inchieste giornalistiche, a partire da quelle de Le Iene, ma Paola Catanzaro, nota anche come Sveva Cardinale da showigirl, è stata anche coinvolta in una lunga battaglia giudiziaria che si è conclusa con una condanna a 5 anni e mezzo di carcere. Il suo caso è finito in tv in quanto prometteva guarigioni e sosteneva di ricevere apparizioni della Madonna, oltre che contatti col diavolo, ma soprattutto perché riceveva soldi dai suoi seguaci, che erano convinti di sostenere i progetti per portare le croci in giro per il mondo evitando così cataclismi.
Le donazioni erano molto generose e i fedeli erano tanti, anche soggetti di alto livello localizzati non solo in Puglia. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, era arrivata anche a Mietta e Ivana Spagna. L’ex santona di Brindisi, che prima di cambiare sesso era noto come Paolo Catanzaro, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
Pertanto, è stata confermata la condanna a 5 anni e 6 mesi. Condannata in primo grado a 6 anni e 6 mesi, in appello la pena era salita a 7 anni, ma poi è stata ridotta per la prescrizione di alcuni reati, cioè omessa dichiarazione. Ciò ha portato all’eliminazione dell’aumento di pena di un anno e 6 mesi e alla revoca della confisca delle polizze assicurative. Invece, il resto del ricorso è stato giudicato inammissibile.
PAOLA CATANZARO, SMANTELLATA LA SUA “RETE”
Nei guai erano finiti anche i suoi complici, a partire dal marito Francesco Rizzo, la cui condanna a 4 anni e otto mesi diventa altresì definitiva. Discorso simile per Anna Picoco, condannata invece a un anno e 2 mesi. Invece, è stata annullata la condanna per la sorella di Paola Catanzaro, Giuseppa, che aveva ricevuto una pena a un anno e 10 mesi, ma ora la Corte d’Appello di Lecce dovrà rideterminarla.
In questa vicenda sono coinvolte altre persone, complici dell’ex mistico, le cui condanne erano diventate definitive l’anno scorso: si tratta di Giuseppe Conte, Anna Casciaro e Stefania Casciaro. Per quanto riguarda le parti civili, verrà riconosciuto loro un risarcimento.
Sveva Cardinale, secondo quanto ricostruito nelle carte processuali, ha messo in piedi un’associazione per delinquere di cui era promotrice, capo e organizzatrice. Con le truffe messe in piedi avrebbe incassato almeno 4 milioni di euro, che sono stati sequestrati. Ora la sentenza della Cassazione mette fine a una vicenda dolorosa che non ha scosso solo la comunità pugliese di fedeli, visto che erano stati coinvolti anche persone nel resto d’Italia.