PAOLO BONOLIS/ “Antonella Clerici a Sanremo? Fu una cosa terribile!” (Domenica In)

- Emanuele Ambrosio

Paolo Bonolis ospite di Domenica In con Mara Vanier: la carriera, la famiglia e la rivelazione simpatica sul Sanremo con Antonella Clerici

paolo bonolis domenica in 640x300 Paolo Bonolis, Domenica In

E’ stata una lunga intervista, quella concessa da Paolo Bonolis oggi a Mara Venier nel corso di Domenica In. Tra le varie parentesi aperte, anche quella relativa alla collega Antonella Clerici, della quale il mattatore ha voluto svelare gli altarini “musicali”: “Non beccò una nota nemmeno a pagarla!”, ha rivelato Bonolis. Il riferimento è nato parlando della sua conduzione del Festival di Sanremo, del quale ha detto: “L’ospite più difficile? Hugh Grant, se la tira tanto, diceva “no, no, no” a tutto. Allora dissi allo staff di portarlo sul palco la sera perché ci avrei pensato io. Gli ho fatto allestire un tavolino dove c’era il the e io ho improvvisato una lezione di english number one da lasciarlo scioccato”. Il ‘peggio’ però, sarebbe arrivato con Antonella Clerici alle prese con la canzone “She” senza beccare neppure una nota, “non so se perché era emozionata o perché è stonata come una campana, credo più la seconda. Fu una cosa terribile. Dopo Grant ha cominciato a drogarsi”, ha scherzato Paolo Bonolis. “Il più carino fu Will Smith, facemmo rap e ci divertimmo molto. Mike Tyson invece è impressionante, ha un collo gigantesco e delle mani enormi, ma una vocina sottile, sottile, pare Laurenti. Ha la voce di un bimbo e la possanza di un titano”, ha chiosato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

“LUCA LAURENTI? LA SUA DIVERSITÀ PER ME È MERAVIGLIOSA”

Sono parole piene di affetto quelle pronunciate da Paolo Bonolis a Domenica In nei confronti di Luca Laurenti. “Con lui mi diverto molto – svela il conduttore – Luca è una sorta di fratello, nel vero senso della parola. È da trent’anni che stiamo insieme”. Un’amicizia, quella che li lega, che non si ferma soltanto al loro sodalizio professionale: “come me, è una persona che non si prende sul serio. Prende sul serio ciò è necessario ma è finito lì. Ci divertiamo molto insieme perché lui è altrove. Luca ha una dimensione tutta sua, quello che noi riconosciamo come circostanze, lui riconosce come un’altra cosa”. Ed è proprio questo a spetto a rendere Luca Laurenti così speciale ai sui occhi: “questa sua profonda diversità da tutti noi per me è meravigliosa – svela il conduttore – La cosa che tutti noi abbiamo in comune è la diversità. La sua è incredibile e con lui è come attraversare ogni volta un confine con la fantasia bellissimo. E poi – conclude – ha una voce quando canta meravigliosa”. (Agg. di Fabiola Iuliano)

PAOLO BONOLIS: “LA PROMESSA A MIO PADRE PRIMA DI MORIRE…”

Fu papà Silvio a invitare Paolo Bonolis a condurre il suo primo programma tv. A Domenica In, spazio al racconto della sua famiglia ed al libro scritto: “ho deciso di scrivere il libro perchè parlavo spesso da solo e dicevo delle cose, quindi pensando che potesse essere scambiata per una patologia mi son messo a scrivere”, ha spiegato. “Avrei voluto leggere un libro scritto da mio padre ma vorrei che questo lo leggessero i miei figli”, ha commentato. Papà Silvio è morto 17 anni fa prima della nascita di Silvia, “la primogenita del mio secondo matrimonio, quello con Sonia”. Quindi ha ricordato un aneddoto particolare: “Io sono agnostico, ho difficoltà di gestione col Vaticano”, ha anticipato, “ma accaddero delle cose attorno a noi che mi colpirono molto”. Quindi il conduttore ha raccontato di quella promessa fatta dal padre prima di morire e di quanto accaduto subito dopo: “mio papà stava male e mi disse, ‘quando nascerà la bambina se io non posso porta a Sonia un mazzo di rose bianche’. Papà è morto, è nata Silvia con alcune problematiche e chi si è ricordato delle rose bianche! A maggio, sul nostro terrazzo avevamo delle rose rosse ma sono fiorite tutte bianche e per il giardiniere fu un cosa impossibile. La volta successiva rifiorirono tutte rosse…”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

“LA MIA PRIMA VOLTA? NON SO L’ETÀ MA FU FUGACE…”

Paolo Bonolis ha anticipato oggi l’ingresso di Mara Venier in apertura di nuova puntata di Domenica In. Subito è iniziato il racconto della sua vita: “non sono cinico, sono romano. Il cinismo è come il colesterolo, c’è quello buono e quello cattivo”, ha commentato saggiamente. Dopo aver rammentato la sua infanzia con i nonni e la sua famiglia caratterizzata da numerose origini, ha raccontato: “i miei nonni non hanno visto nulla del mio successo, io ho visto loro che morivano invece. Ho avuto un rapporto sereno col fatto che prima o poi si muore”. La sua prima volta in tv risale al 1980, quando Paolo Bonolis aveva appena 19 anni. “L’emozione ce l’abbiamo tutti dentro, io la trasformo in allegria euforica, mi piace provocare delle emozioni, essere emozionato significare essere concentrato”, ha commentato, pensando ai suoi esordi. L’altra “prima volta”? “Non me lo ricordo a quanti anni… ma ricordo la fugacità del tutto, dopo aver aspettato quasi 8 anni… ricordo solo la prima zizzetta che ho toccato… erano anni difficili”. Ma lui piaceva alle ragazze? “Loro piacevano a me ma non so se io piacessi a loro”, ha ironizzato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

DALLA TIMIDEZZA ALLA SOLITUDINE

Dopo essere stato ospite di Pierluigi Diaco, Paolo Bonolis approda oggi nello studio di Domenica In, pronto a raccontarsi ma soprattutto a presentare a Mara Venier ed al pubblico di Raiuno il suo ultimo libro nonché i suoi progetti futuri. Con il suo ritorno da Diaco, Bonolis ha colto l’occasione per raccontarsi e rivelare anche alcuni aspetti della sua vita privata, pur restando sempre molto restio. “Sono sempre un po’ in difficoltà quando sono nelle trasmissioni altrui perché non vorrei rovinare i meccanismi che sono stati scritti e voluti da chi sta conducendo quella trasmissione, quindi tendenzialmente c’ho un po’ di imbarazzo!”, ha commentato ieri. Quindi ha parlato della solitudine ritenendola “fantastica”: “La solitudine è una splendida posizione nell’esistenza, dove ti permetti di ragionare e di pensare senza il frastuono degli altri. Al contempo, è qualcosa che le nuove generazioni stanno perdendo soprattutto nella possibilità di annoiarsi”, ha commentato, criticando il modo in cui oggi i giovani siano sempre più “telecomandati” dagli smartphone. “La solitudine è una cosa che mi piace particolarmente. Come mi è piaciuto scrivere, che è una cosa completamente differente dal parlare”, ha proseguito. Nella sua vita però un ruolo importante è stato svolto anche dalla timidezza: “Ero timido nel far le foto, timido in tutto… però avvertivo dentro il piacere di far star bene gli altri! Avevo questa vena esibizionistica, di cui, però, mi sono sempre vergognato molto. Quando andavo alle feste da ragazzino, stavo sempre in un angoletto. Anche oggi, non vado mai alle feste, tu lo sai… ai ricevimenti, perché mi inquieta questa cosa”, ha chiosato Bonolis. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

IL CONDUTTORE OSPITE DI PIERLUIGI DIACO

Paolo Bonolis ospite a “Io e te di notte“, il programma condotto da Pierluigi Diaco e trasmesso sabato 30 novembre 2019 in seconda serata su Rai1. Il celebre conduttore televisivo è pronto a raccontarsi tra vita privata e lavorativa a pochi giorni dal matrimonio della figlia Martina che a New York ha sposato l’uomo della sua vita. Un evento importante nella vita del conduttore che da gennaio 2020 è pronto a tornare in tv con la nuovissima edizione di “Avanti un altro”. Recentemente però Bonolis ha voluto ricordare uno dei suoi primi programmi di successo ossia Bim Bum Bam; un’esperienza indimenticabile che gli ha permesso di lavorare con grandi professionisti e con il mitico pupazzo Uan. Alzi la mano chi non è cresciuto a pane e bim bum bam nel finire degli anni ’80? Il programma, infatti, è stato un cult e continua ad esserlo ancora oggi nonostante siano passati più di 30 anni.

Paolo Bonolis: “Bim Bumb? Parlavamo ai bambini senza moine e birignao”

Dalle pagine del settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, Paolo Bonolis ha parlato di Bim Bum Bam condividendo anche alcuni suoi ricordi. “Uan è stato il compagno di viaggio del mio primo grande successo tv. Dopo i primi due giorni non era solo un pupazzo” ha detto il conduttore Mediaset che ricorda davvero ogni singolo momento di quel periodo della sua vita. Bonolis ha anche sottolineato come con Giancarlo Muratori, l’uomo che prestava la voce al pupazzo si preparavano alle puntate: “scrivevamo un canovaccio ma alla fine parlavamo senza filtri. E non tenevamo un cecio in bocca. Era uno spazio che stava rivoluzionando il mondo di fare tv”. L’obiettivo di Bim Bum Bam era semplice, ma al tempo stesso complesso: “volevamo parlare ai bambini senza moine e birignao. La personalità e la frenesia caratteriale di Uan sono oggi la mia cifra in tv”. Impossibile poi non ricordare l’amico Giancarlo Muratori, che prestava la voce al pupazzo scomparso nel 1995: “è stato un grande attore ma soprattutto un brav’uomo fuori dagli schemi”..

Paolo Bonolis: “Il Moma di NYC? Una scatola del…”

“Non dimenticherò mai i lunghi pomeriggi di divertimento. Enrico, Kitty, Mariagrazia, tutto il gruppo 80 che ha creato Uan” conclude Paolo Bonolis dalle pagine di Sorrisi. Intanto in questi giorni il conduttore ha fatto discutere per alcune storie postate dalla moglie Sonia Bruganelli sui social dove commenta in maniera davvero forte il museo Moma di New York. Il conduttore, arrivata nella grande mela per il matrimonio della seconda figlia Martina, si è recato con la moglie Sonia a far visita al museo di arte moderna che ha definito: “una scatola del ca**o con lo zucchero dentro”. Parole forti quelle pronunciate dal conduttore con la moglie che ha replicato: “Non ti ci porto più, non capisci l’arte”.





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