L’ex deputato regionale del Pd Paolo Ruggirello è stato condannato a 12 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Lo ha deciso il tribunale di Trapani al termine del processo che si è svolto con rito ordinario ed è nato dall’operazione Scrigno sui rapporti tra mafia e politica nel Trapanese, frutto di anni di indagini del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Trapani, coordinate dalla procura distrettuale di Palermo. L’inchiesta fu coordinata dall’aggiunto Paolo Guido e portò in carcere 28 persone, tra cui anche luogotenenti e gregari del boss Matteo Messina Denaro.
In venti hanno scelto il rito abbreviato e hanno già ricevuto la sentenza di appello. Con Ruggirello sono stati condannate altre cinque persone, mentre sono state due le assoluzioni. Gli altri condannati sono Nino Buzzitta (21 anni), braccio destro dei fratelli Virga; il boss Vincenzo D’Angelo (16 anni); Vito Gucciardi (12 anni); l’ex consigliere comunale e provinciale per Psi e Forza Italia Vito Mannina (un anno e 8 mesi); l’ex consigliere comunale di Erice Alessandro Manuguerra (1 anno). Gli assolti sono Giuseppe Grignani e Marcello Pollara.
PM AVEVA CHIESTO 20 ANNI PER RUGGIRELLO
Il pubblico ministero Gianluca De Leo ha contestato all’ex politico del Pd l’associazione mafiosa, chiedendo la condanna a vent’anni di reclusione. L’accusa riguardava la richiesta di sostegno elettorale alla famiglia mafiosa di Trapani e l’essere stato punto di riferimento delle cosche nel contesto politico regionale, ma anche di aver fatto vincere appalti ai clan e di aver avuto diversi incontri col capomafia Virga. L’ex deputato regionale ha ammesso che, prima delle elezioni regionali del 2017, il boss gli chiese 50mila euro in cambio di mille voti, ma anche di aver accettato solo per interrompere la discussione e andar via.
Paolo Ruggirello fu protagonista di una rapida scalata imprenditoriale nel settore dell’edilizia e diventò proprietario della Banca Industriale, nonché patron del Trapani calcio. A metà degli anni ’90 si avvicinò alla politica. Dal Movimento autonomista passò ad Articolo 4, mentre nel 2015 si iscrisse al Pd. All’Ars è stato deputato per tre legislature. Nel 2017, invece, si è candidato al Senato, senza però riuscire ad essere eletto.