Papà di Desirée Mariottini arrestato/ Blitz antidroga, Gianluca Zuncheddu in carcere

- Davide Giancristofaro Alberti

Arrestato Gianluca Zuncheddu, papà di Desirée Mariottini: le forze dell'ordine hanno arrestato otto persone stamane nell'ambito di un'operazione antidroga

Desirée Mariottini Desirée Mariottini (Foto Twitter)

Operazione antidroga alle porte di Latina da parte delle forze dell’ordine, in cui è stato coinvolto anche il padre di Desirée Mariottini, la 16enne romana stuprata e assassinata a novembre di due anni fa. A darne notizia sono i colleghi dell’agenzia Adnkronos, che raccontano di un blitz in cui otto persone sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare, fra cui appunto anche Gianluca Zuncheddu, il padre della povera giovane di cui sopra. L’operazione è scattata all’alba di oggi, mercoledì 16 aprile, ed ha riguardato i presunti componenti di un gruppo criminale attivo a Cisterna di Latina, accusati di aver portato a termine operazioni di smercio di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, e operazioni di recupero crediti a carattere estorsivo. Gianluca Zuncheddu, come scrive l’Adnkronos, ricordava fino a pochi giorni la figlia Desirée sulla propria pagina Facebook, mandandole messaggi d’amore, ma da oggi è finito in carcere a Latina assieme ad altre quattro persone (un altro era già in carcere mentre, le le altre due sono state raggiunte dai domiciliari).

ARRESTATO GIANLUCA ZUNCHEDDU, PAPÀ DI DESIRÉE MARIOTTINI: CONSIDERATO L’ORGANIZZATORE DELLO SPACCIO

Stando a quanto emerso dalle indagini che hanno appunto portato all’arresto di 8 persone, Gianluca Zuncheddu sarebbe “l’organizzatore – scrive l’Adnkronos – dello spaccio di stupefacenti nel territorio di Cisterna di Latina”. Dal febbraio all’agosto del 2018, prima che la figlia venisse trovata senza vita a causa di un mix di stupefacenti e farmaci, avrebbe gestito di persona la consegna di droga, in particolare cocaina, marijuana e hashish, prendendo le ordinazioni via telefono. Dopo l’ordinazione, incaricava due pusher di portare la merce ai clienti, per poi pagare i due “corrieri”. Senza dubbio una notizia tutt’altro che felice per la famiglia di Desirée, già falcidiata dal terribile omicidio di due anni fa. Per la morte della giovane sono attualmente in carcere quattro persone, tutte risultate immigrati illegali in Italia. Il processo è iniziato lo scorso mese di dicembre, e l’autopsia ha svelato che Desirée fosse vergine al momento dello stupro.





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