IL QUINTO GIORNO DI RICOVERO PER PAPA FRANCESCO AL GEMELLI: COSA SAPPIAMO IN ATTESA DEL NUOVO BOLLETTINO
È passata la quarta notte di ricovero che proietta Papa Francesco al quinto giorno consecutivo di permanenza al decimo piano dell’ospedale Policlinico Gemelli di Roma: dalla bronchite all’infezione polimicrobica delle vie respiratorie, nonostante da ore la febbre sia del tutto passata resta comunque un complesso quadro clinico quello che accompagna il Santo Padre. In attesa del nuovo bollettino dal Vaticano (ieri ce ne sono stati addirittura due, uno in mattinata e uno nel tardo pomeriggio), le novità finora trapelate dalle fonti vaticane di TgCom24 parlano di una notte per fortuna tranquilla per Papa Francesco, con i consueti lavori di primo mattino svolti in reparto tra lettura giornali, stesura discorsi e preparazione di testi futuri.
Da ieri sappiamo che le condizioni di Papa Francesco, sebbene stazionarie e non in pericolo di vita, restano complesse in un quadro clinico che presenta più infezioni e una situazione che perdura ormai da almeno due settimane: dopo una prima modifica della terapia avvenuta sabato, il secondo giorno di ricovero al Gemelli, i medici si sono visti costretti a modificare farmaci e dosi nella giornata di ieri per rispondere al «quadro clinico complesso» che non lascia tranquillo lo staff. Sappiamo inoltre che se inizialmente si poteva pensare ad una breve degenza, da ieri i medici del Gemelli si sono presi cautela dicendo che l’attuale scenario prevede una degenza ospedaliera «adeguata», ovvero non per forza breve.
NUOVA TELEFONATA ALLA PARROCCHIA DI GAZA E TEMPI DEGENZA CHE SI ALLUNGANO
Da qui fino a domenica sono infatti stati annullati tutti gli appuntamenti, le udienze e pure gli eventi del Santo Giubileo 2025, con la Chiesa mondiale intera che continua le preghiere per Papa Francesco che ogni giorno ringrazia e ricambia per il tanto affetto di cui si sente investito. Le condizioni da stazionarie restano comunque delicate e servirà del tempo per una effettiva guarigione dalle vie respiratorie infiammate: come riporta oggi il “Corriere della Sera” la malattia era da giorni che si manifestava in Papa Francesco che ha però preferito curarla presentandosi quasi sempre alle udienze e alle celebrazioni anche all’aperto.
Quel “brutto carattere” su sui spesso Papa Francesco ci ha scherzato negli anni raccontando i suoi rapporti con le prescrizioni mediche, potrebbe aver allungato a questo punto di qualche giorno il quadro clinico “complesso” rendendo la malattia polmonare in atto più acuta e fastidiosa. Non cambia però il “mood” con cui il Santo Padre affronta le sue giornate da “recluso” nel reparto del Policlinico: ieri sera dopo due giorni di “stop” per difficoltà a parlare, è tornato a chiamare la parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza in Medio Oriente, facendo sentire la sua vicinanza alla comunità cattolica funestata in quell’area. L’attesa è ora nel prossimo bollettino della Sala Stampa Vaticana per capire se l’evoluzione delle terapie sta avendo un buon decorso o se servirà ancora del tempo in più.