Momento molto intenso quello vissuto in Madagascar, in occasione della visita africana di Papa Francesco, quando il Pontefice ha pronunciato una preghiera rivolta ai lavoratori del posto. Una benedizione molto particolare, visto che il Santo Padre si trovava nel Cantiere di Mahatazana ad Antananarivo, aperto su una cava per l’estrazione di pietre nella quale lavorano 700 persone uomini, donne e bambini. Come riportato da Vatican News, il messaggio dei lavoratori pronunciato da Bergoglio è stato indirizzato non solo ai lavoratori delle cave ma anche a quelli di tutto il Madagascar, alle loro famiglie e a chi è senza lavoro, senza mettere da parte gli imprenditori, i dirigenti e gli insegnanti perché provvedano alla formazione dei bambini. Una lavoratrice della cava, a nome di tutti i lavoratori uomini e donne della cava di Akamasoa, ha detto al Papa:”Lavoriamo nella cava tutto il giorno. (…) Il nostro stipendio è poca cosa, ma siamo felici di avere un lavoro. Speriamo che un giorno ci sarà più giustizia per i più poveri. La Sua visita è un grande incoraggiamento per noi e ci aiuterà ad alzarci ogni mattina con più coraggio e forza per lavorare per i nostri bambini. La ringraziamo, Santo Padre, per difendere i diritti dei lavoratori di tutto il mondo. (…) Non dimenticheremo mai la Sua Visita nella nostra cava”.
IL TESTO INTEGRALE DELLA PREGHIERA DEL PAPA PER I LAVORATORI DEL MADAGASCAR
Ecco allora il testo integrale della preghiera di Papa Francesco per i lavoratori del Madagascar: “Dio nostro Padre, creatore del cielo e della terra, / ti ringraziamo di averci riuniti come fratelli in questo luogo, / di fronte a questa roccia spezzata dal lavoro dell’uomo: / noi ti preghiamo per tutti i lavoratori. / Per quelli che lo fanno con le loro mani / e con enorme sforzo fisico. / Preserva i loro corpi dal troppo logorarsi: / non manchino loro la tenerezza e la capacità di accarezzare / i loro figli e di giocare con loro. / Concedi ad essi il vigore dell’anima e la salute del corpo / perché non restino schiacciati dal peso del loro compito. / Fa’ che il frutto del lavoro permetta ad essi / di assicurare una vita dignitosa alle loro famiglie. / Che trovino in esse, alla sera, calore, conforto e incoraggiamento, / e che insieme, riuniti sotto il tuo sguardo, / conoscano le gioie più vere. / Sappiano le nostre famiglie che la gioia di guadagnare il pane / è perfetta quando questo pane è condiviso. / Che i nostri bambini non siano costretti a lavorare, / possano andare a scuola e proseguire i loro studi, / e i loro professori consacrino tempo a questo compito, / senza aver bisogno di altre attività per la sussistenza quotidiana“.