Funerali Papa Francesco: constatazione, rito e sepoltura a Santa Maria Maggiore. L'addio tra sobrietà e innovazione per il Pontefice
La Basilica di San Pietro si prepara ad accogliere per l’ultimo saluto i funerali di Papa Francesco, Pontefice scomparso oggi, a 88 anni dopo un decennio di rivoluzioni silenziose: i funerali – che si svolgeranno entro 9 giorni – saranno ispirati alla sobrietà da lui richiesta, segnano una rottura con secoli di fasti barocchi: niente catafalchi dorati, né tre bare sovrapposte. Il corpo, vestito di bianco con una semplice casula rossa, riposerà in un’unica cassa di legno chiaro.
“Con dignità, ma come ogni cristiano” aveva chiesto Papa Francesco, e così sarà: la messa esequiale, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re, si svolgerà in Piazza San Pietro, gremita di Capi di Stato, leader religiosi e migliaia di fedeli, mentre i maxischermi trasmetteranno la cerimonia in diretta globale.
Il Camerlengo Kevin Farrell – già artefice della transizione amministrativa – ha supervisionato ogni passaggio: dalla constatazione del decesso nella cappella di Santa Marta – non più nella camera privata – alla distruzione dell’anello del pescatore, simbolo di un potere che cessa con la morte.
Spariti i riti medievali come il martello d’argento per chiamare il Papa defunto, oggi basta un verbale redatto alla presenza di testimoni, mentre per ciò che riguarda i giorni di lutto, questi dovrebbero essere nove, così come da tradizione.
Funerali Papa Francesco: cosa cambia per la Chiesa
Un funerale più sobrio, così sarà l’addio a Papa Francesco: è stato lui stesso, nella seconda edizione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvata il 29 aprile 2024, a richiedere la riforma del protocollo.
Con la nuova disposizione, la constatazione del decesso avverrà nella cappella privata, mettendo in evidenza il carattere spirituale e liturgico del passaggio all’eternità; dopo la constatazione, il corpo del Pontefice sarà vestito con vesti liturgiche semplici, senza orpelli particolari, in continuità con il messaggio di umiltà e servizio che ha caratterizzato il pontificato di Francesco.
Tradizionalmente, i funerali papali seguivano un rituale ben preciso: il corpo veniva esposto nella Cappella Sistina per la constatazione ufficiale del decesso da parte del Camerlengo, quindi trasferito nella Basilica di San Pietro, dove veniva deposto su un catafalco sollevato.
La sepoltura avveniva in tre bare: una di cipresso, sigillata con corde di seta, poi inserita in una bara di piombo, sigillata ermeticamente, e infine collocata in una bara di legno ma con la riforma di Papa Francesco, il corpo non verrà più esposto su un catafalco, ma sarà riposto direttamente in una semplice bara di legno rivestita di zinco, eliminando la tradizione delle tre bare e riducendo il simbolismo associato alla protezione della Chiesa e alla memoria eterna del Pontefice.
Inoltre, durante il funerale, verranno evitati titoli solenni come “Sommo Pontefice della Santa Chiesa Universale” e si preferiranno espressioni più sobrie, come “Vescovo di Roma” o “Successore di Pietro”, riflettendo la visione ecclesiologica di Francesco, che ha sempre messo al centro la missione pastorale piuttosto che gli aspetti istituzionali del papato.
La sepoltura a Santa Maria Maggiore rappresenta un vero e proprio un testamento, Francesco – primo Papa in 500 anni a rifiutare le Grotte Vaticane – sceglie un luogo carico di simboli: la basilica, fondata nel V secolo, è un pilastro mariano e un crocevia di pellegrini.
La tumulazione, prevista per il 25 aprile, vedrà un cerimoniale che riflette una Chiesa in transizione: dal 2024, l’Ordo Exsequiarum snellito elimina passaggi come la triplice traslazione del feretro, sostituita da un unico trasferimento da Santa Marta a San Pietro.
Anche i Novendiali, le nove messe successive, hanno perso un formulario, mentre il Conclave dovrebbe seguire le regole secolari. Mentre i cardinali si chiuderanno in Sistina, il mondo ricorderà un Papa che ha preferito le periferie ai palazzi: i suoi funerali, come la sua vita, saranno un ponte tra antico e futuro.