Nonostante le condizioni fisiche di Papa Francesco, così come da ultimo bollettino, restino stabili, non è affatto fiducioso Massimo Pistolesi. Si tratta di uno degli pneumologi più stimati d’Italia, professore e medico del prestigioso ospedale Careggi di Firenze.
Il Pontefice ha diffuso un messaggio audio giovedì scorso in occasione del rosario e proprio quella voce sta facendo preoccupare il dottor Pistolesi. Per il luminare, infatti, si tratta di una voce di una persona con “un fortissimo affanno”, racconta durante un’intervista di ieri ad Open.
Il Pontefice si capisce chiaramente che ha il fiato corto, non riesce a terminare le frasi o le parole più lunghe, e questo è un sintomo tipico delle persone che hanno poco ossigeno, aggiunge il medico. Una voce che ha fatto impressionare “molto” lo stesso Pistolesi, che si domanda come poteva stare il Santo Padre nei momenti di difficoltà, visto che il messaggio è stato registrato in una fase di stabilità delle condizioni fisiche dello stesso.
PAPA FRANCESCO, PISTOLESI: “IL CIBO NON E’ STERILE…”
Il medico del Careggi di Firenze si sbilancia quindi descrivendo le condizioni fisiche di Papa Francesco come “stabilmente molto gravi”, esprimendo i propri timori circa il fatto che Bergoglio possa soffrire anche di problemi di deglutizione e inalazione polmonare a causa dei broncospasmi che si sono verificati negli scorsi giorni.
Per Pistolesi il fatto che la Santa Sede abbia specificato che Papa Francesco sia tornato a nutrirsi con cibo solido fa chiaramente capire che negli scorsi giorni lo stesso Santo Padre si sia cibato attraverso “un’aspirazione di cibo”, e ciò significa che la deglutizione non è nella norma e che il riflesso della tosse starebbe venendo meno. Ha poi ricordato che il cibo “non è sterile”, di conseguenza il Papa è esposto ad ulteriori infezioni.
PAPA FRANCESCO, PISTOLESI: “CONDIZIONI COMPLESSE”
“Il profilo è quello di un malato molto grave”, aggiunge l’esperto, spiegando che allo stato attuale è probabile che il Pontefice possa scrivere qualcosa, ma in caso di ventilazione con maschera sarebbe molto più complicato fare qualsiasi azione. Pistolesi ha poi sottolineato un dettaglio che molti avevano già notato: nella fase pre ricovero la faccia di Papa Francesco era apparsa più magra ma gonfia, chiaro indizio di una “terapia cortisonica” che a lungo andare può essere deleteria visto che compromette la forza muscolare così come la respirazione.
“Il fatto che l’abbiano somministrata fa pensare a condizioni complesse”, aggiunge. Per il medico di Firenze questa condizione “non potrà durare a lungo”, per poi spiegare che “le condizioni che vedo sono destinate ad esaurirsi”, parole che fanno pensare ad uno scenario decisamente non positivo. Pistolesi ribadisce il concetto, se non fosse chiaro: “Mi aspetto uno stato di sopravvivenza”, ma non sa quanto potrà durare lo stesso, e il fatto che gli aggiornamenti e i bollettini siano di fatto tutti identici, fa chiaramente capire quanto ormai “ci sia poco altro da fare”.