La vicenda dei presunti abusi pedofili coperti dal cardinale Prevost è completamente falsa: le accuse in Perù da Sodalicio, il gruppo sciolto da Francesco
LA “NOTA STONATA” CONTRO PAPA LEONE XIV E LE FAKE NEWS SULLA COPERTURA DEGLI ABUSI: COS’È SUCCESSO
Cospirazionisti e complottisti, voci false e presunti dossier “segreti” rappresentano forse l’unica nota stonata di questi primi giorni di nuovo Pontificato per Papa Leone XIV: il tema è noto, la presunta copertura di abusi di pedofilia che la Chiesa avrebbe mantenuto in Perù, coinvolgendo anche l’allora cardinale Robert Francis Prevost, per anni nella missione di Chiclayo.
Le principali accuse mosse contro il futuro Pontefice americano arrivano dal gruppo “Sodalicio de Vida Cristiana”, nato negli anni Settanta a Lima e avente come obiettivo il riportare un ordine quasi gerarchico all’interno della Chiesa cattolica: si tratta di un movimento però dalle molte ombre, come mostrano gli ultimi anni in cui alcuni presunti casi di pedofilia avvenuti all’interno di Sodalicio, con l’aggiunta di altri abusi sessuali e psicologici, hanno portato il Vaticano ad indagare contro il movimento creato dal laico peruviano Luis Fernando Figari.
Dopo che Benedetto XVI lo aveva nominato uditore in uno dei suoi ultimi Sinodi dei vescovi, la Santa Sede riceve informazioni circa presunti abusi con un’indagine ufficiale nata già nel 2011 sotto il pontificato di Ratzinger: Figari si dimette ma resta per anni comunque “protetto” dalla rete locale, fino almeno al 2015 quando Papa Francesco nomina commissari speciali per indagare sui presunti abusi (che porteranno all’allontanamento del vescovo Eguren, considerato vicino a Sodalicio in Perù).
Tutte queste vicende raccontate in questi giorni avvengono per un semplice motivo, come spiegano le cronache del “Fatto Quotidiano” e di “Open Online”: nel 2025, anche se in precarie condizioni di salute, Papa Francesco ha imposto la chiusura del movimento controverso peruviano con la data di controfirma di Sodalicio giunta una settimana prima della morte del Santo Padre. È così che un giornalista che da anni indaga sui fatti vicini al movimento in Perù – Pedro Salinas – ai colleghi del “Fatto” svela che le accuse montate in questi giorni contro Prevost sono false e tendenziose.
IL MOVIMENTO “SODALICIO” E LO SCONTRO SU PREVOST E PAPA FRANCESCO
In sostanza il nuovo Papa Leone XIV avrebbe “insabbiato” abusi sessuali di alcuni sacerdoti nella sua diocesi in Perù, con Ong che in queste settimane hanno rincarato la dose: il problema è che sarebbero tutte clamorosamente false, dato che fu lo stesso Prevost ad opporsi con forza a questa lettura data in Perù già nel 2019 «Rifiutiamo gli insabbiamenti e la segretezza, che fanno molto male, perché dobbiamo aiutare le persone che hanno sofferto». I presunti dossier del suo insabbiamento sarebbero stati messi in giro da ambienti vicini proprio a Sodalicio per ridurre la sua potenziale nomina a nuovo Pontefice, consideratolo vicino a Papa Bergoglio in quanto prefetto del Dicastero per la nomina dei vescovi mondiale.
Secondo il giornalista Salinas, le accuse contro Prevost sono «totalmente false, frutto di una campagna per delegittimarlo davanti all’opinione pubblica». Anzi, il cronista rivela come da anni fu lo stesso cardinale americano ad aver sempre collaborato anche con la stampa locale per denunciare i vari report di pedofilia, aiutando le vittime e contrastando ogni tipo di copertura e ingabbiatura interna alla Chiesa.
Il motivo degli attacchi sarebbe duplice da parte di Svc: sia la sua nomina a Pontefice e sia la sua tendenza a non voler rilegittimare Sodalicio dopo la chiusura voluta da Francesco. Addirittura secondo il giornalista sentito dal “Fatto” – e di questo ovviamente non ne abbiamo alcuna certezza – Papa Bergoglio avrebbe in un certo qual modo “protetto” il cardinale Prevost impedendo che false accuse potessero piovergli contro dal movimento peruviano, arrivando così allo scioglimento imposto lo scorso gennaio.