LA LETTERA DI LEONE XIV AI VESCOVI DI FRANCIA: LA MISSIONE E LA TESTIMONIANZA DEI SANTI
Nei giorni in cui in Francia si dà il primo via libera al suicidio assistito per legge, non giunge casualmente la lettera di Papa Leone XIV in occasione del 100esimo anniversario della canonizzazione di tre grandi santi della tradizione cattolica francese: da Santa Teresa del Bambino Gesù (Teresa di Lisieux) a San Giovanni Maria Vianney (il Curato d’Ars) fino a san Giovanni Eudes, fondatore di ben tre congregazioni cattoliche, sono i esempi di fede, testimonianza e grande spirito cristiano che seppero far grande la Francia cattolica nel corso dei secoli.
Ebbene, nella sua prima lettera scritta ai responsabili della Conferenza Episcopale francese il Santo Padre ha come voluto rilanciare l’assoluta urgenza di uno nuovo ritrovato slancio missionario da approntare per l’Europa e la Francia in primis, all’insegna di quello spirito di comunione e unità che ogni giorno Papa Leone XIV testimonia con il proprio impegno in questo inizio Magistero. Esaltati come maestri e santi ispiratori, la Chiesa con Papa Pio XI volle rendere grande la religiosità francese indicando in Santa Teresa di Lisieux, San Giovanni Maria Vianney e San Giovanni Eudes dei veri modelli da seguire: «hanno amato Cristo senza riserve», sperimentando la bontà e tenerezza autentica testimoniato da quel loro slancio di missionarietà.
Il Papa guarda a loro nel richiamare oggi in Francia la stessa esigenza di evangelizzazione, pur essendo sulla carta uno dei Paesi più cattolici al mondo: i frutti secolarizzati dell’illuminismo e del laicismo individualista si odono come non mai in questo nuovo millennio, e Leone XIV lo sa bene quando indica il “programma” di fede e di evangelizzazione che necessita la Francia.
«Dovreste semplicemente far scoprire a tutti l’amore di tenerezza che Gesù ha per tutti, al punto di trasformare la vita»: proprio come hanno insegnato i tre santi di cui ricorre oggi il 100esimo anniversario, essi “respiravano” il nome di Cristo in ogni istante della loro esistenza. Ed è da quel “respiro” che nasce la coscienza di quanto l’amore di Dio è venuto nel mondo per salvare e donarsi a tutti.
LAICISMO E INDIVIDUALISMO (OLTRE ALLA CULTURA DELLO SCARTO): LA “RISPOSTA” DELLA CHIESA DI PAPA LEONE XIV
Papa Leone XIV scrive ai vescovi di Francia dopo che in mesi passati il rapporto tra Chiesa e politica a Parigi non hanno sempre avuto rapporti idilliaci, specie con le tentate “intemerate” del Presidente Emmanuel Macron che ha più volte tentato di convincere i cardinali francesi di premere in Conclave per non eleggere nuovi Pontefici conservatori “distanti” da Papa Francesco. Le politiche di accoglienza migratorie che hanno fallito su tutta la linea e ora una cultura di scarto anti-cristiana nel testo di legge che “apre” all’eutanasia, sono tra gli elementi di forte complessità nei rapporti appunto con la Chiesa locale.
È come se il Papa, con questa lettera, cercasse di far capire quale straordinaria eredità culturale, religiosa e sociale avrebbe ancora oggi il cristianesimo per il popolo di Francia: le celebrazioni non devono però essere uno sguardo solo al passato, ma possano risvegliare la speranza per un «nuovo slancio missionario» attuale e presente. L’intercessione dei tre grandi santi di Francia sia, secondo Papa Leone XIV, un modo per risvegliare il coraggio nel popolo francese davanti ai «venti contrari e talvolta ostili dell’indifferentismo, del materialismo e dell’individualismo».
Serve ridare coraggio, speranza e unità ai cristiani di Francia (e non solo), partendo da un’unica certezza che è poi anche l’unico vero insegnamento supremo di Gesù: è solo nella certezza che Lui è risorto dal male e dalla morte che si può pensare alla salvezza delle anime e dell’intero mondo.
Il Pontefice benedice la Francia nelle stesse ore in cui la Chiesa di Parigi risponde alle leggi di Macron contro la vita parlando di un «non rimanere mai in silenzio davanti alla legalizzazione di suicidio assistito ed eutanasia»: anche se non detto in maniera diretta, non riteniamo sia un caso la lettera dal Vaticano alla Chiesa di Francia, quasi a sostenerla in maniera sempre più prossima nel denunciare la «distorsione laicista della fraternità» che è la legislazione contro la vita.