CHI È IL CARDINALE PREVOST, ELETTO PAPA LEONE XIV: L’UNITÀ DELLE AMERICHE (E DELLA CHIESA)
La Chiesa da oggi 8 maggio 2025 imparerà a a conoscere il nuovo Papa Leone XIV, il cardinale americano Robert Francis Prevost, americano ma missionario in Perù: «la pace sia con voi!», con questo “motto” accompagna il suo primo annuncio al mondo, le sue prime parole prima della Benedizione Urbi et Orbi alla cristianità. Un agostiniano di “compromesso”, stimato traila Chiesa tradizionalista e da quella progressista, non lontano da Papa Francesco ma anche considerato negli ambienti cattolici americani da dove proviene.
Dopo la fumata bianca nel quarto scrutinio Papa Leone XIV segue il Pontificato di Bergoglio come 267esimo Vescovo di Roma e lo fa concedendo l’indulgenza plenaria a tutti i cattolici in ascolto: è il cardinale Prevost, 70 anni, attuale presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina ma originario di Chicago, una vita tra la missione in Perù e la vita teologica e dottrinale con origini di famiglia francesi e italiane.
Dal 1985 al 1999 è stato missionario dai poveri peruviani, ad oggi è ancora l’arcivescovo emerito di Chiclayo ma è anche l’arcivescovo di curia, uomo diplomatico pur rimanendo una figura semplice di origine e di carriera ecclesiastica. Appena lo scorso 6 febbraio 2025, il Santo Padre Francesco prima del ricovero al Gemelli, lo ha promosso all’Ordine dei Vescovi, assegnandogli il Titolo della Chiesa Suburbicaria di Albano.
LE PRIME PAROLE DI PAPA LEONE XIV
«“La pace sia con tutti voi”: fratelli e sorelle carissime, questo è il primo saluto del Cristo risorto, il buon Pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio»: così Papa Leone XIV ha esordito nel suo ruolo di successore di Pietro, grandemente emozionato ma diretto nel considerare il proprio papato come costruito sul concetto di “pace”. «Vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore e raggiungesse le vostre famiglie e tutte le persone e tutta la terra, la pace sia con voi!», ha detto ancora il cardinale Prevost appena eletto in Conclave.
«Una pace disarmata e disarmante proviene da Dio, Dio che ci ama tutti in maniera incondizionata»: Papa Leone XIV ha ricordato le parole di Papa Francesco che benediva Roma e dava la sua benedizione al mondo intero nella mattina del giorno di Pasqua. «Dò seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti e il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio», ha poi aggiunto dalla Loggia in Vaticano.
AGOSTIANIANO, IL COMPROMESSO TRA “TRADIZIONALISTI” E “PROGRESSISTI”
«Sono un figlio di Sant’Agostino che ha detto “con voi sono cristiano e per voi vescovo” e in questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato»: così Papa Leone XIV si è poi presentato nel suo ruolo di portatore del messaggio cristiano e filosofico del Santo di Ippona, ribadendo e richiamando come tutta la cristianità si trova ad essere «discepola di Cristo, Lui ci precede e abbiamo bisogno della Sua luce perché l’umanità possa raggiungere il ponte per raggiungere il suo amore». Serve costruire con dialogo e incontro, uniti in un solo popolo sempre in pace: Papa Prevost ha poi rivolto un saluto alla Diocesi di Ciclayo in Perù, «che ha dato tanto alla fede e alla chiesa in termini di fede».
Un compromesso quello scelto dal Conclave e dai cardinali elettori: compromesso e unità per le Americhe, dagli USA al Perù, un’unità e un compromesso tra le Chiese – tra conservatori e progressisti – ma anche un’unità unica con le altre fedi monoteiste, appellandosi subito con la pace e invocando “la pace sia con voi”. Papa Leone XIV vuole continuare sulla linea di Francesco incarnando però le sfide dottrinali e di comunicazione della pace come Benedetto XVI e Giovanni Paolo II. Ha ringraziato tanti, ha salutato tutti e ha portato l’immediata preghiera alla Madonna per la protezione di una Chiesa curiale, missionaria e unica nella sinodalità del Vangelo di Cristo.