Il cardinale Pietro Parolin presente ieri alle nazioni unite, lancia un appello affinchè tutte le nazioni cerchino la pace e il dialogo
Il cardinale vicentino Pietro Parolin torna a parlare di Papa Leone XIV, e lo fa a pochi giorni dalla chiusura del conclave e della fumata bianca, vissuta in prima persona dallo stesso porporato. In occasione di un evento che si è tenuto nelle scorse ore in quel di New York, presso le Nazioni Unite, l’Onu, il cardinale Parolin ha invitato le nazioni e i vari governi “a costruire ponti”, facendo quindi proprie le prime parole proferite da Prevost in occasione del suo primo discorso in Piazza San Pietro. Il Segretario di Stato si dice certo che solo collaborando, solo lavorando assieme, si possa rispondere all’appello del Santo Padre e, così facendo, possiamo diventare non un popolo che causa delle vittime, ma semmai “che semina la pace”, l’obiettivo primario di ogni nazione.
Il Vaticano vuole dare il suo apporto nel raggiungere questo prezioso traguardo, e l’arrivo del nuovo Papa può essere un’occasione di grande rinnovamento, soprattutto per tutti coloro che “vogliono un mondo dove regni la pace, la giustizia e la solidarietà”. Ma il Vaticano e le altre nazioni devono camminare insieme, mano per mano, percorrendo questo cammino ispirato “dalla visione di Papa Leone”, che subito ha messo in chiaro le cose una volta affacciatosi su Piazza San Pietro: servono dialogo, negoziazioni e incontri.
CARDINALE PAROLIN: “IL MONDO E’ PIENO DI CONFLITTI E PROBLEMI”
Il mondo attuale è pieno di “conflitti, divisioni e problemi” – continua il cardinale italiano – senza dimenticarsi di problemi urgenti come, ad esempio, l’intelligenza artificiale, ma anche i flussi migratori e il cambiamento climatico.
Il Segretario di Stato ha ricordato come il nuovo Papa ci stia chiamando “ad abbracciare una diplomazia dell’incontro”, ovvero una diplomazia che sia in grado di cercare il bene comune sempre, che agisca con compassione e che ascolti con umiltà. La Santa Sede, proprio per questo, “riafferma il suo incrollabile sostegno all’Onu” – ha proseguito il cardinale – considerata un luogo dove le varie nazioni possano dialogare, facendo “emergere le voci dei popoli”, ma anche dove si trovino le soluzioni ai grandi problemi che affliggono l’umanità.
CARDINALE PAROLIN: “L’IMPORTANZA DEL CORPO DIPLOMATICO…”
Il cardinale Pietro Parolin ha quindi concluso il suo discorso spiegando quanto sia importante, in tal senso, il ruolo del corpo diplomatico così come dei rappresentanti delle varie nazioni, ed è per questo che gli stessi hanno un ruolo significativo per raggiungere le cooperazioni a livello internazionale, alla base quindi della promozione della giustizia e della pace, nonostante a volte sia molto complesso raggiungerle.
La Chiesa, ovviamente, c’è in questo difficile percorso, e punta a offrire il suo apporto facendo voce dei “più poveri e dei bisognosi”, perseguendo sempre la pace e lo sviluppo umano integrale – conclude il Segretario di Stato vaticano. Un discorso meritevole d’attenzione, quello del cardinale Parolin, che giunge in un momento in cui i vari potenti della Terra stanno cercando di porre fine, finalmente, alla guerra in Ucraina.