Il discorso di Papa Leone XIV ai lasalliani in Vaticano: “educazione e missione docenti consacra la Chiesa”. Il caos del relativismo e la proposta cristiana
LA SFIDA EDUCATIVA E IL COMPITO DELLA SCUOLA: COSA HA DETTO PAPA LEONE XIV AI LASALLIANI
Pace, comunione ma anche educazione: c’è davvero tanto del possibile “programma” del Magistero Petrino in queste prime udienze di Papa Leone XIV prima della Messa di inizio Pontificato: una settimana esatta dopo la fumata bianca in Conclave, il Santo Padre Robert Francis Prevost ha accolto in udienza privata presso la Sala Clementina i Fratelli delle Scuole Cristiane, fondate da San Giovanni Battista La Salle (noti come “lasalliani”). Ed è proprio la sfida educativa lo snodo centrale del discorso tenuto da Papa Leone XIV nel terzo centenario della Bolla “In apostolicae dignitatis solio” che sancì la nascita della Regola lasalliana.
Seguendo infatti le orme del Santo proclamato patrono di tutti gli educatori, la presenza educativa e scolastica di un carisma cristiano così peculiare è un bene prezioso per l’intera Chiesa: il Santo Padre sottolinea sopratutto la dimensione missionaria e “ministeriale” dell’insegnamento e anche la profonda attenzione all’attualità. Papa Leone XIV si sofferma sulle sfide più urgenti per le nostre comunità, sui valori e le risorse da ripristinare: ed è qui che l’armonia e la bellezza dell’educazione cristiana “incontrano” un mondo dimentico di valori e dove il tema dei giovani è troppo spesso ridotto a dinamiche superficiali e “individualistiche”.
Nella “rivoluzione pedagogica” di La Salle, spiega il Papa nell’udienza di oggi 15 maggio 2025, si segnala l’insegnamento alle classi, il “triangolo educativo” con il coinvolgimento delle famiglie e lo spronare il singolo ad emergere con i propri caratteri e carismi: «i giovani hanno bisogno di aiuto, di crescere» davanti ad un mondo dove purtroppo si presentano «modelli relazionali sempre più improntati a superficialità, individualismo e instabilità affettiva».
PAPA PREVOST: “IL RELATIVISMO INDEBOLISCE PENSIERO E AFFETTI. CONTINUATE A SPRONARE I GIOVANI VERSO I DISEGNI DI DIO”
Il problema già riscontato a suo tempo da Papa Benedetto XVI è che permane – se non addirittura aumentato negli ultimi anni – una coltre di relativismo che mina alla base il pensiero, l’affettività e, inevitabilmente, l’educazione. La proposta lasalliana viene invece esaltata da Leone XIV, coinvolgendo il dialogo, la riflessione e l’unità con le famiglie per una scuola realmente al servizio dei giovani.
Una proposta che sfida la solitudine generata da una cultura secolarizzata e relativizzata: la comunione con Cristo è alla base dell’opera di San Giovanni Battista de La Salle, con un linguaggio nuovo che tocca e risveglia il cuore degli allievi, «spronandoli ad affrontare con coraggio ogni ostacolo per dare nella vita il meglio di sé, secondo i disegni di Dio». Un altro elemento chiave nella sfida educativa lasalliana – ma ampliando il tema, anche ultimamente cristiana – è la presenza di docenti che vivono la propria vocazione come missione e ministero, accogliendo l’educazione come «consacrazione nella Chiesa».
Quando il Santo patrono degli educatori amava ripetere che il vero altare per gli insegnanti cattolici è la cattedra, viene promossa dalla Chiesa e per la Chiesa una generazione di insegnanti “chiamati” ad evangelizzare educando, ed educare evangelizzando, come amava sottolineare Papa Francesco nel suo precedente incontro con i Fratelli delle Scuole Cristiane nel 2022. Il carisma educativo nelle scuole è un bene prezioso e un dono che l’intera Chiesa può accogliere, conclude Papa Leone XIV augurandosi che le vocazioni nella comunità lasalliana possano crescere, magari anche suscitando tra i giovani un fecondo e sempre più gioioso «cammino di santità».