Papa Leone XIV, parlando stamane dalla Santa Sede in udienza con il Corpo diplomatico, ha tenuto un discorso incentrato sulla famiglia classica, quella di Gesù di Nazareth, uomo e donna, chiedendo ai governi di investire e di credere nei nuclei familiari. Per Prevost è necessario che siano i governi a costruire delle società “civili ed armoniche”, ma anche all’insegna della pace, e tale obiettivo è perseguibile appunto solamente investendo “sulla famiglia”, che per Papa Leone XIV è quella fondata sull’unione “stabile fra uomo e donna”
Nel corso del discorso, Sua Santità ha parlato anche dei migranti, ricordando le sue origini: “cittadino che discende da immigrato e a mio emigrato”, sottolineando come nella vita ognuno di noi potrebbe ritrovarsi prima o poi povero, malato, in “patria o in terra straniera”, ma in ogni caso “la sua dignità resterà sempre la stessa”, ovvero un uomo voluto e amato da Dio: tutti siamo uguali dinanzi a Cristo, il Cristo non fa distinzione alcuna.
PAPA LEONE XIV, LA PACE NEL MONDO E LA VERITA’
Papa Leone XIV torna ad appellarsi anche alla pace nel mondo, argomento che lo stesso Pontefice trattò già durante le primissime parole proferite nell’affacciarsi su piazza San Pietro subito dopo il conclave. Per il Santo Padre, l’anno giubilare 2025 deve essere occasione per lasciarsi alle spalle “le contese”, cominciando “un cammino nuovo”, invocando la pace “in tutti i contesti”, a cominciare dall’Ucraina così come dalla Terra Santa, altra zona di conflitto da un anno e mezzo a questa parte.
A riguardo, il Pontefice ha diramato un appello affinché si fermi la corsa al riarmo, parole che appaiono quasi come un monito all’Unione Europea, chiedendo che vi sia più volontà di “incontrarsi che di scontrarsi” e, nel contempo, che si smetta di produrre quelli che il Santo Padre definisce “strumenti di distruzione e di morte”. Infine, ha chiesto alla Chiesa che si racconti sempre la “verità sull’uomo e sul mondo”, anche attraverso un “linguaggio schietto”, una verità che però non deve essere mai “disgiunta dalla carità”, ha concluso Prevost.