SI ATTENDONO LE NOMINE DI PAPA LEONE XIV CON UN’AVVERTENZA: NON SI ATTENDE NESSUN “GOVERNO” DEL VATICANO
Sia ben chiaro, il fatto che vi sia un toto-nomi più o meno “ufficiale” su alcune prime pagine di quotidiani nazionali non significa che la squadra di prefetti e responsabili dei Dicasteri in Vaticano che potrebbe nominare Papa Leone XIV sia una sorta di “Governo” della Santa Sede. Nonostante sia una Città-Stato con sistema di potere “monarchico” e senza una democrazia parlamentare, non si può ritenere la Chiesa Cattolica come un mero Governo con tanto di “ministri” e “sottosegretari”.
L’avvertenza è d’obbligo visto che il toto-nomi sulla squadra di Papa Leone XIV rischia di creare un’attesa fuorviante per potenziali prossime nomine in contrapposizione con i ruoli di vertice scelti nei 12 anni di Pontificato di Papa Francesco: se come primo atto formale il Santo Padre Prevost ha confermato tutti i ruoli dei capi Dicastero con effetto temporaneo, le tempistiche della Santa Sede potrebbero prevedere ben più di qualche settimane per le eventuali modifiche. E soprattutto, non è d’obbligo un cambio di “squadra” tra i collaboratori del Vaticano, potenzialmente infatti potrebbero rimanere tutti gli incaricati del Pontificato di Francesco.
Quello che è invece già certo è il “cambio” di prospettiva di Papa Leone XIV rispetto al suo predecessore per quanto riguarda il segretario e collaboratore più stretto: se infatti Papa Bergoglio scelse svariati assistenti per vari incarichi distinti, Papa Prevost torna alle “origini” di Giovanni Paolo II e Benedetto XIV nominando un uomo di fiducia che diverrà il segretario particolare unico a fianco di Sua Santità. Si tratta di Edgard Iván Rimaycuna, giovane 36enne originario della Diocesi di Chiclayo in Perù: come fu don Stanislao Dziwisz per Wojtyla e padre Georg Gänswein per Ratinzger, il giovane nuovo segretario conobbe Papa Leone XVI nel lontano 2006 all’ingresso in seminario di don Rimaycuna.
A fianco di Prevost in Perù ma anche dal 2017 in Vaticano quando Papa Francesco nominò il cardinale americano nuovo segretario del Dicastero per la nomina dei vescovi: per anni suo mentore, don Rimaycuna “restituirà” l’onore e l’affetto diventando ora l’ombra e l’uomo di fiducia del Santo Padre, in un rapporto appunto strettissimo come fu per i due Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
TOTONOMI PER LA SQUADRA DI PAPA PREVOST: INCARICHI POSSIBILI TRA GLI AGOSTINIANI. PER LA DIPLOMAZIA…
Sebbene non sia una versione “ufficiale”, da alcuni dialoghi avuti da Papa Leone XIV in questa prima settimana come nuovo Vicario di Cristo emergerebbe l’intenzione di affidare alcuni incarichi nella “prossima” Santa Sede con animo collegiale: del resto per chi ha guidato fino a ieri il Dicastero dei vescovi mondiali è abituato a collaborare e lavorare a stretto contatto con una squadra di “fedelissimi”. Ribadiamo che questo non basta per ritenere sensata l’ipotesi di un “nuovo Governo” del Santo Padre con la nomina di una possibile “squadra di ministri” che ribalterebbero i precedenti incaricati: serviranno mesi per una scelta ponderata, e non è detto che vi sia un “tabula rasa” rispetto al recente passato.
Vi sono però dei “punti fermi” che potrebbero rimanere sicuramente a fianco di Leone XIV per questo nuovo importante Pontificato, come mostrerebbero alcuni temi citati in queste prime udienze in Vaticano: per la centralità della diplomazia e della pace cristiana, la figura del cardinale Pietro Parolin come Segretario di Stato è quasi certo che resti al suo posto in piena e totale sintonia con Papa Leone XIV dopo il Conclave.
Altri nomi che gravitano sono relativi al nuovo Prefetto del Dicastero per i Vescovi, visto che il suo responsabile siede ora sul Soglio Petrino: tra l “toto-nomi” emersi fino ad ora potrebbe avere chances – secondo “Vatican Insider” de La Stampa – mons. Ilson de Jesus Montanari, fino ad oggi segretario di Prevost al Dicastero. Da tenere d’occhio più che altro le cariche dei Dicasteri con limiti di età vicini agli 80 anni: e allora potrebbero essere avvicendati il card. Koch all’Unità dei Cristiani, o anche il camerlengo Kevin Farrell nell’importante Dicastero per Laici Famiglia e Vita.
Nel segno della sinodalità alcune chances di “nomina” potrebbero arrivare per il relatore generale e il segretario del Sinodo, i cardinali Jean-Claude Hollerich e Mario Grech, forti collaboratori già di Papa Francesco. Non è però scontato anche perché questi primi giorni di Pontificato sono emerge già diverse differenze di approccio e comunicazione tra Leone XIV e il suo immediato predecessore.
Più che altro il forte legame con l’ordine degli Agostiniani potrebbe portare alcuni nomi importanti nella squadra della Santa Sede: su tutti, Alejandro Moral Antón, il priore degli Agostiniani con cui resiste un forte legame con l’attuale Vicario di Cristo. Per lo stesso motivo di vicinanza “lavorativa” possibilità di nomina potrebbero averla il cardinale Semeraro (attuale prefetto dei Santi) e Nichols come arcivescovo di Westminster, entrambi collaboratori di Prevost al Dicastero. Come riportano “La Stampa” e “Corriere” importante è poi il rapporto e la stima con due donne già presenti nell’organigramma del Vaticano, da suor Nathalie Becquart (sottosegretaria del Sinodo dei vescovi) e suor Raffaella Petrini, attuale presidente del Governatorato Vaticano.