CONFRONTO AVVIATO, SCIOPERO CONFERMATO MA POLEMICA… IMBECCATA: COSA AVREBBE DETTO IL PRESIDENTE ANM CESARE PARODI
La premessa è d’obbligo: una frase così orrenda come quella che avrebbe proferito il neo presidente dell’ANM Cesare Parodi ad un dibattito al Circolo dei Lettori con Gustavo Zagrebelsky), non è ancora detto che sia effettivamente quella uscita poi su “La Stampa”. Eppure, in un momento del genere dove lo –confronto-scontro a distanza tra Governo e magistratura si è fatto tanto acceso quanto imprevedibile (in vista dello sciopero del 27 febbraio), l’ennesima polemica si poteva oggettivamente risparmiarsela.
E invece siamo qui a parlarne dopo che il quotidiano di Torino ne ha pubblicato per primo il giorno di San Valentino 2025: stando alle indiscrezioni de “La Stampa” infatti, Parodi – che aveva salutato il suo arrivo alla guida del sindacato dei magistrati con l’intento di dialogare sì col Governo me di confermare anche l’impianto dello sciopero contro la riforma Nordio – nel suo dialogo con Zagrebelsky avrebbe detto che oggi per una migliore unità dei giudici italiani “servirebbero” dei nuovi attentati choc. Vale la pena riportare l’intero pensiero trascritto dai colleghi de “La Stampa” per far capire la portata della frase che, qualora fosse confermata, sarebbe di una gravità inaudita al netto dell’evidente ragionamento per assurdo.
Secondo il nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, da anni si è consolidata un’immagine della magistratura che non corrisponderebbe per intero alla realtà effettiva: sebbene Parodi inviti a dare sempre fiducia alla gente, la “tesi” del magistrato si fa tremenda, «quanto ci farebbero comodo in questo momento due magistrati morti». Probabilmente rendendosi conto del peso di queste (presunte) parole, nel prosieguo del dibattito riportato da “La Stampa” il n.1 ANM avrebbe sottolineato di non augurarsi affatto che si arrivi ad attentati come quelli in passati contro Falcone, Borsellino, Chinnici etc, «credo però sia importante combattere perché non siamo deboli, ma abbiamo un’immagine debole». Nel folle ragionamento dunque il fatto che due giudici possano essere colpiti ed uccisi sarebbe un segnale per tutti che l’importanza delle istanze dei magistrati contro il potere politico è un valore capitale da difendere.
A parlare è Cesare Parodi, nuovo Presidente dell’ANM a colloquio con Gustavo Zagrebelsky durante un dibattito al Circolo dei Lettori (i passaggi sono tratti da La Stampa di ieri).
Nonostante la tentata spiegazione seguente (che non spiega niente) e considerando che Zagrebelsky… pic.twitter.com/XQB51hITZ1
— Andrea Venanzoni (@AndreaVenanzoni) February 15, 2025
LO SCONTRO GOVERNO-MAGISTRATURA PERSISTE: IN ATTESA DI UNA SMENTITA, I TONI SONO PERÒ BEN SOPRA LE RIGHE…
Ora, al netto del fatto che Parodi lascia di fatto per intendere che gli eventuali “due morti” sarebbero in qualche modo responsabilità della politica, una frase in generale come quella che avrebbe pronunciato al Circolo dei Lettori di Torino è una di quelle cose per cui si aprono casi nazionali ed inchieste parlamentari. Pensate solo per un attimo se una dichiarazione del genere fosse stata fatta da un politico, da un Ministro, o peggio ancora da un Presidente del Consiglio: cosa sarebbe successo nei giorni successivi?
Ecco, probabilmente non quello successo finora con Parodi: a parte le dichiarazioni riportate (senza testimonianza audio o video) da “La Stampa”, e a parte un articolo molto aspro del “Dubbio” contro l’eventuale verità di queste frasi, quasi nessuno si è occupato di approfondire l’ennesimo livello di scontro fra ANM e Governo, specie dopo la riforma Nordio sulla separazione delle carriere. Parlare, anzi augurarsi che vi possano essere “magistrati morti” per “rendersi conto” del livello dei problemi denunciati dall’ANM (che non rappresenta però l’interezza della magistratura, ndr) ci sembra un elevarsi sopra il grado della accettabilità tanto politica quanto etica.
In tutto questo si è in attesa di una ufficiale smentita, proprio per la gravità dell’indiscrezione, dalla stessa Associazione Nazionale Magistrati: se la frase non fosse vera, sarebbe di una gravità inaudita mettere in giro bufale pesanti come queste, falsità che divengono carne da macello sopratutto sui social, e andrebbero cercati i responsabili. Se invece si rivelasse vera, vi sarebbe una assoluta necessità di immediate scuse. e non andiamo oltre: chi scrive non ama lo sport nazionale della “richiesta dimissioni”, ognuno valuta per sé senza se e senza ma. La speranza è che in vista del 27 febbraio con lo sciopero ANM e per il 5 marzo 2025 con l’incontro Meloni-Parodi a Palazzo Chigi, l’inconveniente possa comunque esser stato archiviato.
“Vogliamo tenere aperto il dialogo con il governo” dice al Tg1 il neo presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Cesare #Parodi. Confermato lo sciopero del 27 febbraio sulla riforma della giustizia, ma – spiega – “non è contro l’esecutivo”.#Tg1 Claudia Antinoro pic.twitter.com/Leyou2glbZ
— Tg1 (@Tg1Rai) February 9, 2025