LA SANTA MESSA PER LA DIVINA MISERICORDIA E I NOVENDIALI DI PAPA FRANCESCO: L’OMELIA DEL CARDINALE PAROLIN
Mentre la Chiesa e il mondo intero attendono la giornata di lunedì per sapere la data effettiva dell’inizio del Conclave 2025, in questa seconda domenica di Pasqua in Vaticano circa 200mila fedeli hanno assistito alla Santa Messa per i Novendiali in suffragio di Papa Francesco celebrata dal Segretario di Stato, Card. Pietro Parolin.
L’indomani della fiumana di gente giunta in Vaticano per i funerali solenni del Santo Padre Bergoglio, con la Chiesa Cattolica mondiale ancora in “sede vacante” in attesa del Conclave, la piazza della cristianità si riempie ancora mentre a Roma si celebra il Giubileo degli Adolescenti (con lo spostamento della canonizzazione di Carlo Acutis a data ancora da destinarsi). Quello di oggi è appunto il secondo giorno stilato dal calendario liturgico della Santa Sede per officiare la memoria di Papa Francesco, il secondo dei Novendiali che si concluderanno nel nono giorno dopo i funerali la domenica prossima, 4 maggio 2025.
Come ha detto il cardinale Pietro Parolin, uno dei 135 elettori al prossimo Conclave (e tra l’altro tra i più “chiacchierati” come possibile “Papabile” successore di Francesco), la giornata dedicata dalla Chiesa oggi alla Misericordia rappresenta in pieno l’esatta eredità del Pontefice argentino, che nei suoi 12 anni di Pontificato ha addirittura dedicato un Anno Santo straordinario alla Misericordia. «Ha ispirato la sua attività apostolica e ha voluto condividerla con tutti, con l’ansia di annunciarla»: così Parolin celebra la giornata della Misericordia ricordando in suffragio Papa Francesco e il suo intenso lungo Magistero.
“L’ABBRACCIO DEL PAPA E IL DONO DEL PERDONO”
La misericordia cristiana non è altro che «il nome stesso di Dio», come più volte ha detto anche Papa Francesco nel corso dei suoi 12 anni alla guida della Chiesa Cattolica: davanti ai ragazzi presenti in massa in Piazza San Pietro è ancora il Card. Parolin a ricordare come la vita nella misericordia e nel perdono siano la grande eredità cristiana al mondo tormentato di oggi. «Vi porto l’abbraccio e l’affetto di Papa Francesco», ha detto il Segretario di Stato sotto nell’omelia della Santa Messa dei Novendiali.
Parlando dell’eredità di Papa Bergoglio per la Chiesa anche del futuro, Parolin inquadra il tema della misericordia come valore cardine da cui ripartire sempre: «non ci sarà mai la pace se non impariamo a perdonarci reciprocamente», questa la testimonianza luminosa per la tenerezza continua della misericordia di Cristo verso ogni cuore umano ferito, «il Papa ci ha ricordato che la pace» ha come precondizione «il vero riconoscimento dell’altro».
La pace, la misericordia e il perdono cristiano rappresentano la “triade” di elementi testimoniati dal Pontificato di Francesco e che saranno al centro anche delle prossime discussioni in Conclave per eleggere il nuovo Papa: l’invito ribadito dal cardinale Parolin nell’omelia è per tutti i fedeli, specie i ragazzi, a vivere le relazioni nel segno chiaro del dialogo con il prossimo, oltre al «perdono degli errori» dell’altro. Questo perché come insegna Gesù, è solo la misericordia che può guarire e addirittura «creare un mondo nuovo», in un momento globale dove le violenze e le guerre sembrano prendere sempre più spazio. La misericordia è invece l’unico vero atto “creativo” contro l’odio e la violenza, questo il grande «insegnamento di Papa Francesco».