IL MONDO IN ALLARME PER LA GUERRA NUCLEARE: LA POSIZIONE DEL VATICANO TRA PACE E DISARMO
Nelle ore forse decisive per capire se anche gli Stati Uniti entreranno in guerra a fianco di Israele contro l’Iran, il mondo si interroga sui rischi enormi di un conflitto che nasce sul dossier nucleare e che potrebbe ben presto tramutarsi in una vera e propria guerra atomica. La pace invocata da Papa Leone XIV, tra le pochissime voci ad essere rimasto coerente sulla necessità di dialogo e apertura contro le insensate violenze, viene ribadita ancora oggi dal Segretario di Stato in Vaticano, Card. Pietro Parolin.
Intervenuto all’incontro a Villa Madama sulla figura di Don Oreste Benzi – e dopo un incontro a margine con il Ministro degli Esteri Antonio Tajani sulla prossima legge sul “Fine Vita” preparata dal Governo Meloni – il cardinale Parolin ha sottolineato che la Santa Sede continua a lavorare in prima linea «per il disarmo nucleare». Non solo l’uso, devastante, di armi nucleari, ma proprio il “semplice” possesso di testate atomiche rappresentano un’immoralità profonda: secondo il Vaticano, il disarmo nucleare «deve essere condotto in maniera pacifica attraverso il dialogo e attraverso i negoziati».
L’invito di pace tanto in Ucraina quanto ora in Medio Oriente viene ripetuto fin dai primi istanti del suo Pontificato, con Papa Leone XIV che continua a lavorare tramite il prezioso contributo della Segreteria di Stato guidata da Parolin: nessuno deve arrivare a minacciare l’esistenza dell’altro, con un mondo che si auspica sia sempre più «libero da ogni minaccia nucleare». I venti di guerra in arrivo da e contro Teheran non fanno ipotizzare nulla di buono, ma fino all’ultimo istante occorre spendersi per realizzare davvero quell’accordo di “disarmo”, quantomeno nel breve tempo e sulla minaccia globale che è rappresentata oggi dal regime degli ayatollah in Iran.
LA MINACCIA ATOMICA DELL’IRAN, LA RISPOSTA DI ISRAELE E IL RUOLO DELL’OCCIDENTE
Mentre la Chiesa con Papa Leone XIV e il cardinale Parolin richiamano l’intera comunità internazionale ad una “sveglia” sui rischi enormi di una “politica” tesa al nucleare, le parole in totale sincerità dette dal Cancelliere tedesco Merz fanno ben intuire come la guerra Iran-Israele abbia dentro echi di inquietante conflitto mondiale tra i due blocchi “storici”.
Nei fatti, «Israele sta facendo il lavoro sporco per tutti noi in Iran»: il leader tedesco, intervenuto al G7 tra gli altri con la Premier Giorgia Meloni e con il Presidente USA Donald Trump, riconosce nel regime di Teheran un pericolo globale ben più allarmante degli interessi regionali in Medio Oriente. «Anche noi siamo vittime di questo regime. Questo regime di mullah ha portato morte e distruzione nel mondo», e per questo – conclude Merz – occorre che l’Occidente sia grato al coraggio avviato da Israele nel muovere direttamente l’attacco su Teheran.
La presunta costruzione della bomba atomica, con l’arricchimento dell’uranio avanzato in questi anni, porta il mondo davanti al dilemma di un caos nucleare dove qualsiasi ipotesi al momento sembra essere peggiorativa dell’ordine mondiale presente anche solo qualche mese fa.
In un post sui social il vicepresidente USA J.D. Vance torna a parlare della guerra in Medio Oriente, offrendo un punto di vista inedito sul tema dell’accordo nucleare che gli Stati Uniti stavano tentando di impostare con il regime di Khamenei: «L’Iran avrebbe potuto disporre di energia nucleare civile senza arricchimento, ma l’Iran ha rifiutato questa ipotesi, ha arricchito l’uranio ben oltre il livello necessario per qualsiasi scopo civile».
Non solo, come sottolinea l’AIEA (la sigla che controlla l’energia atomica nel mondo, ndr) vi sono state ripetute violazioni dell’Iran sul programma di arricchimento dell’uranio: ed è questo il motivo per cui il Presidente Trump, tanto durante il suo primo mandato quanto ora nelle ore convulse di un possibile attacco americano su Teheran, intende pressare l’ayatollah ad una resa incondizionata. «Potrebbe decidere di dover intraprendere ulteriori azioni per porre fine all’arricchimento iraniano», spiega il vicepresidente Vance parlando delle prossime mosse della Casa Bianca, osservate dall’intero Occidente con Vaticano annesso nella speranza che si possa sempre arrivare ad un negoziato pre disastro globale.
Look, I’m seeing this from the inside, and am admittedly biased towards our president (and my friend), but there’s a lot of crazy stuff on social media, so I wanted to address some things directly on the Iran issue:
First, POTUS has been amazingly consistent, over 10 years, that…
— JD Vance (@JDVance) June 17, 2025