Parroco su chat fedeli: “ho subito abusi in seminario”/ “Pedofilia denunciare sempre”

- Niccolò Magnani

Pedofilia, parroco vicino Oristano confessa ai fedeli in chat: “ho subito abusi in seminario, poi ho denunciato tutto al vescovo. Io amo la Chiesa sana, è giusto denunciare sempre”

parrocchia chiesa prete scandalo pixabay 2018 640x300 Chiesa, immagini di repertorio (Pixabay)

PEDOFILIA SARDEGNA, PARROCO CONFESSA AI FEDELI DI AVERE SUBITO ABUSI IN SEMINARIO

«Sono stato abusato per anni quando ero in seminario»: la confessione choc arriva sulla chat dei fedeli e a firmarla è direttamente Don Paolo Contini, nuovo parroco della Beata Vergine Immacolata di Ghilarza (Oristano). Come raccontato nelle edizioni online di Unione Sarda e Nuova Sardegna, il sacerdote ha rivelato ai fedeli della comunità cristiana comprendente le parrocchie di Abbasanta, Ghilarza e Norbello di avere subito per anni molestie e abusi, invocando a tutti la necessità oltre che la convenienza a denunciare subito casi di pedofilia.

«Voglio confessarvi una dolorosissima verità», inizia così la confessione rilasciata nelle chat social comprendenti i fedeli delle tre parrocchie, non appena terminata la prima celebrazione da parroco locale. «Normalmente sono io che ascolto le vostre confessioni – questo ancora il testo apparso sulla chat – ma ho deciso di mettermi io a cuore aperto davanti a tutti voi. Voglio confessarvi la verità, la dolorosissima verità che ha turbato il mio cuore in questi due anni. A metà dicembre del 2021, accidentalmente, sono venuto in possesso delle prove certe di un crimine che ho subito negli anni del mio seminario e senza alcuna titubanza ho immediatamente denunciato il pedofilo al mio vescovo».

“DENUNCIATE SEMPRE LA PEDOFILIA”: L’APPELLO CHOC DEL PARROCO VICINO ORISTANO

I fatti risalgono a quando Don Paolo Contini aveva 14 anni e si trovava nel seminario minore dei francescani: «per anni ho dovuto subire inaudite violenze. In seguito alla mia prima denuncia, il pedofilo è stato ‘condannato’ a due o tre mesi da trascorrere in Terra Santa. Al suo ritorno la sua diocesi lo ha promosso parroco di una parrocchia balneare, dove ogni anno transitano migliaia di bambini», racconta addolorato Don Paolo. La sua, dice, non è una battaglia contro la Chiesa: «Amo la Chiesa – scrive ancora padre Contini ai suoi nuovi fedeli – la servo convintamente e voglio continuare a servirla fino all’ultimo giorno della mia vita terrena. La Chiesa è un corpo sano in cui possono sorgere cellule cancerogene: i pedofili».

A breve inizierà un processo giudiziale penale per la denuncia presentata, racconta il sacerdote, e dunque «sicuramente sarò impegnato cuore e anima in questo percorso. Non abbandonerò il servizio alle nostre comunità e vi assicuro il solito impegno in ogni nostro appuntamento». Nella conclusione il parroco tiene a ribadire la convinzione che nella denuncia degli abusi e nella sequela del corpo sano della Chiesa si sveli la “soluzione”: «Questa è la chiesa di Papa Francesco – conclude Don Paolo Contini – in cui non possono trovare spazio inutili timidezze, nel denunciare apertamente coloro che si sono macchiati di reati tanto odiosi come la pedofilia».





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